1. Il Sicario - capitolo 1 - Collana il Dravor Vol. 4


    Data: 12/06/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Koss, Fonte: EroticiRacconti

    ... sapeva che quello era un luogo proibito alle ragazze, lei per di più era una schiava, quindi la proibizione era doppia. Vick legò il cavallo ad un albero e si sedette su un tronco apprestandosi all’attesa. Era felice, finalmente usciva da quel luogo triste che era stata la sua casa da quando l’avevano catturata e correva verso il mondo con il suo Padrone. Era innamorata di lui, anche se lui non l’aveva mai toccata e avrebbe vissuto con lui. Su questo non c’erano dubbi. Forse un giorno lui si sarebbe messo con un’altra, ma a quello si era rassegnata, l’importante era che la tenesse con lui.
    
    Era una schiava e quel fatto era attestato dal collare che indossava, ma non aveva paura di rimanere lì da sola. Il Dravor era abbastanza pacificato e di banditi in giro ormai, in quella zona dell’impero, ce ne erano molto pochi e quelli che c’erano rischiavano di essere impiccati. Il suo era un piccolo collare civettuolo che si era realizzata da sola, tempestato di pietruzze di poco valore, ma che riflettevano i raggi del sole e davano allegria. Un giorno era andata da Kim, aveva appena sedici anni e gli aveva detto – levami quello che ho e mettimi questo. –
    
    Kim lo fece, quando glielo fissò al collo lei tremava e lo guardava intensamente, quando la toccò per chiuderglielo sulla gola lei scottava. Per Kim la situazione era insostenibile. Chiuse il piccolo lucchetto e l’allontanò bruscamente. Ma lei era contenta.
    
    Il sensei era un vecchio giapponese, ne erano arrivati pochi ...
    ... quando era successo tutto. Tra quei pochi c’era qualche maestro di arti marziali. Questi, prima si erano messi al servizio d qualche capobanda e quando le ostilità si erano concluse avevano aperto scuole di arti marziali. Quella del sensei di Kim era l’unica della regione, ma era una delle migliori di tutto il Dravor. Lì venivano a studiare da ogni parte dell’impero. Le arti marziali non erano molto diffuse, ma quelli che erano interessati, naturalmente, sapevano quali erano le scuole migliori e dove si trovavano.
    
    Kim era alto, robusto, longilineo, con lunghi capelli scuri che gli arrivavano alle spalle e che quando si esercitava, o in battaglia, raccoglieva in una coda di cavallo. Aveva la fronte alta ed un cipiglio ombroso, la barba lunga sempre di qualche giorno, occhi castani, dorati e luminosi, spietati. In effetti appariva come un gran bel brutto ceffo. Portava la spada lunga e leggermente arcuata in un grande fodero dietro alle spalle, si muoveva con grazia ed agilità A ventuno anni aveva già ucciso molte persone, soprattutto in battaglia, ma non solo. Uccideva, ma sempre per una ragione e quasi sempre buona. O erano nemici o erano banditi, non necessariamente ritenuti tali dalla legge, ma che lui riteneva tali. Non era un attaccabrighe, il sensei l’aveva educato bene e lui era diventato molto disciplinato, aveva senso dell’onore e della giustizia. Quando agiva aveva un motivo. Di solito era per difendersi o per castigare un essere ripugnante. Per quello era anche ...
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