1. Maledetto ladro e la sua dolce violenza


    Data: 12/06/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Evoman, Fonte: EroticiRacconti

    Mirca lasciò che lo scroscio della doccia la colpisse in pieno: il volto rigato di lacrime, i capelli umidi e appiccicosi di sudore, il collo, le spalle... si sedette per terra, quasi si raggomitolò, tirando le ginocchia al petto e abbracciandole, con il getto dell'acqua bollente che le accarezzava i capelli e la schiena, la fronte sulle ginocchia sussultava ad ogni singhiozzo.
    
    Più cercava di scacciare il pensiero, più questo s'intrufolava subdolo nella sua mente; le immagini di quello che aveva appena passato si susseguivano libere ed insistenti nella sua testa, come tanti flash accecanti.
    
    Rivide l'uomo accanto a sé, come se si fosse materializzato all'improvviso nel suo appartamento. Come aveva fatto ad entrare? Cosa voleva? Un ladro, un topo d'appartamento... con una tuta attillata nera e un passamontagna, chi si credeva di essere... Diabolik? Non sembrava avere neppure un'arma, solo un borsone nero.
    
    "Dammi i soldi".
    
    Il tono di voce era duro e perentorio, gli occhi di ghiaccio. Era più alto di lei di oltre 20 cm, le spalle larghe, il fisico muscoloso e atletico. Lei restò inebetita a guardarlo, quasi indispettita dall'intrusione, ma appena lui le prese un polso e le torse il braccio dietro la schiena, ordinandole di muoversi, capì immediatamente perché quell'uomo non aveva bisogno di armi... le sembrava di essere di burro, tanto era forte quella stretta.
    
    Un altro flash. Lei inginocchiata per terra a prendere i soldi dal doppio fondo dell'ultimo cassetto del ...
    ... comò, lui in piedi accanto a lei. Si ricordava perfettamente di quando aveva alzato la testa, con un fascio di banconote da 50 euro in mano e si era trovata faccia a faccia con l'inguine dell'uomo, la cui tuta stretta lasciava palesemente intuire che madre natura lo aveva ben dotato anche da quelle parti... Sicuramente era arrossita al pensiero, tra l'altro anche poco opportuno, data la situazione; forse lui se n'era accorto e quindi si era sentito autorizzato ...
    
    Poi non ricordava molto, si vedeva immobilizzata a letto, con i polsi ammanettati alla testiera, le gambe divaricate con le caviglie legate dio solo sa con cosa, forse spago, ai lati del letto. Poteva muovere un po' le gambe, non tanto da chiuderle, né tantomeno per calciare. Un pezzo di nastro adesivo le impediva di urlare.
    
    Altro flash. Un lucchichio nella quasi oscurità della camera. Cominciò a dimenarsi terrorizzata, ma la mano aperta di lui si appoggiò sul suo stomaco, premendo. Si fermò, in preda al panico, con il cuore che martellava insistentemente. Sentì il metallo freddo sulla coscia e rabbrividì, chiuse gli occhi e il bruciore delle lacrime si fece intenso. Quasi sospirò di sollievo quando si rese conto che le forbici affilate stavano lacerando la stoffa dei suoi pantaloncini corti, e non la sua pelle. Prima un fianco, poi l'altro. Glieli sfilò con garbo, da sotto, come se stesse togliendo un pannolone ad un bambino piccolo. Sentì le mani di lui accarezzarle l'inguine, delicatamente, seguendo con la ...
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