1. La prima volta


    Data: 09/06/2021, Categorie: Trans Autore: boccadoro86, Fonte: Annunci69

    Ancora una volta passai con la macchina nella via scura, dove un paio di trans ancheggiavano ai passanti, invitandoli ad accostare. Non era affatto la prima volta che passavo: da mesi ormai, di tanto in tanto, affascinato da quelle strane sessualità ibride in mostra, giravo la notte per ammirarle e fantasticare. Normalmente tornavo poi a casa, eccitato, a guardare filmati porno e a sognare il baratto della mia identità virile con quello della femmina docile e abusata, lasciando poi che il sogno si spegnesse nella mia mano. Ma quella volta, non so esattamente perchè, senza forse neppure decidere veramente, accettai quell'invito muto, e accostai.
    
    Immediatamente la trans a cui mi ero avvicinato mi si fece incontro. Meccanicamente, abbassai il finestrino. Lei si appoggiò alla portiera, e una bellezza per niente straordinaria, ma sorridente e rassicurante, fece capolino, accompagnata da una voce bassa, ma vagamente femminile: "ciao amore". "Ciao" risposi, con la voce secca e il cuore tremante. Sono bravo a nascondere le emozioni, ma molto meno ad annullare l'ansia che mi attenaglia in situazioni come questa. Avevo già avvicinato prostitute, in quegli anni di solitudine seguiti alla mia rottura con la prima fidanzate - africane di cui amavo l'aspetto, e con le quali cercavo di compensare con la gentilezza lo sfruttamento di cui mi rendevo complice. Anche in quelle situazioni l'ansia combatteva il desiderio nel mio animo. Ma questa volta ero quasi completamente paralizzato dalle ...
    ... mie stesse intenzioni.
    
    "Andiamo?" chiese la trans, suadente.
    
    L'accento era leggermente spagnoleggiante. "Dove?" chiesi a mia volta, la voce quasi sul punto di rompersi per l'emozione. "Qui vicino, a casa mia". "Quanto vuoi?". "Cinquanta euro e facciamo tutto, amore". Sorrisi debolmente. "D'accordo". Lei salì e mi strinse piacevolmente la mano, presentandosi, mentre il suo profumo invadeva la macchina Poi mi indicò la strada. Vagamente rilassato dai suoi modi, seguii le sue indicazioni, e dopo un attimo parcheggiammo. Lei scese ed andò ad aprire la porta, mentre io chiudevo la macchina sbirciandone la figura discretamente slanciata, la pelle quasi mulatta, i lunghi capelli neri. La seguii all'interno. Lei si tolse le scarpe, evidentemente timorosa di disturbare gli altri inquilini, e conversando a bassa voce del più e del meno salimmo le scale del vecchio stabile, mentre nessun pensiero distinto riusciva a formarsi nella mia mente, ma solo un brusio indistinto di eccitazione e paura. Il suo culo, un po' grosso ma piacevole, e i suoi piedi scalzi mi tennero distratto. Arrivammo al piano, lei aprì la porta, entrammo in casa, ci sedemmo e scambiammo altre chiacchiere bevendo un bicchiere di birra che con la massima tranquillità mi aveva offerto. I discorsi, leggeri e scherzosi, scivolarono molto rapidamente sul fatto che fosse la mia prima volta, mentre lei ridendo e indicando il letto vicino ci aveva tenuto a raccontarmi un anneddoto, accompagnato da una bella risata, di ...
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