1. Punti di vista - Il nuovo coinquilino del mio fidanzato.


    Data: 05/06/2021, Categorie: Tradimenti Autore: SBD, Fonte: EroticiRacconti

    ... era capitato l'episodio del bilanciere ed era arrivato Marco a soccorrermi.
    
    Era stato un po' con me, mi aveva portato un bicchiere d'acqua per farmi calmare, avevamo riso dell'accaduto e del fatto che io volessi sollevare un bilanciere da trenta chili con i miei due "rametti secchi", così ricordo che definì ironicamente lui le mie braccia, e più in generale finimmo per commentare il mio fisico e il mio bisogno o meno di esercizio, con conseguenti suggerimenti da parte sua su quali attrezzi usare e come usarli per ogni specifica parte del corpo.
    
    A guardarlo bene era chiaro che lui, Marco, usasse con una certa regolarità la palestra, e più in generale avesse una certa familiarità col fitness come Matteo, il suo parere perciò mi suonava più che valido.
    
    E poi avete presente quell'immagine stereotipata dell'amico gay che ti fa da curatore d'immagine, che ti dice con occhio clinico che dovresti perdere un chiletto sui fianchi o cambiare taglio di capelli? Beh, io non sono certo una fissata dell'aspetto fisico, ma mi aveva sempre attirato e perciò rigirarmi di fronte allo specchio a parete per sottopormi a giudizio estetico di Marco, in quel frangente, mi sembrò la cosa più normale del mondo.
    
    Fù lui ad un tratto ad interrompere la cosa, apparentemente quasi a disagio, scusandosi dicendo che doveva proprio tornare a studiare.
    
    A quel punto io mi ero ritirata in camera mia e di Matteo a fare la doccia.
    
    Succesivamente, rivedendo mentalmente tutta la scena con calma, ...
    ... mi erano sorti dei dubbi, così, uscita dalla doccia, dopo essermi avvolta un asciugamano attorno al corpo e uno attorno alla testa, andai nel soggiorno.
    
    Marco non c'era più, ma i libri erano ancora lì, aperti sul tavolo. La porta della sua stanza era chiusa. La fissai per un istante scacciando subito l'immagine maliziosa che mi stava attraversando il cervello.
    
    Ci volle relativamente poco per trovare l'angolo giusto, quello dal quale, tramite un gioco di specchi, si potesse vedere buona parte del'interno della stanza-palestra.
    
    Per individuarlo bisognava mettersi in piedi quasi al centro del soggiorno, un passo dietro il divano. Non un punto qualsiasi, trovato per caso, quindi.
    
    Marco doveva per forza di cose trovarsi lì quando avevo rischiato di spezzarmi il collo col bilanciere, forse anche prima.
    
    Perchè mi stava guardando? Cosa stava facendo chiuso nella sua camera?
    
    Ero interdetta, sorpresa.
    
    Ricordo sulle prime di aver provato imbarazzo, di essermi sentita violata, quando si insiunò nella mia testa la possibilità che Marco non fosse proprio gay al cento per cento come mi aveva raccontato Matteo.
    
    Nei giorni seguenti a quel fatto non ci furono particolari cambiamenti di atteggiamento da parte sua e quasi mi convinsi di essermi immaginata tutto.
    
    Quasi...
    
    Presi ad analizzare con più attenzione i suoi comportamenti, i suoi sguardi, finendo per coglierne più d'uno che non mi quadrava affatto.
    
    Così formulai la teoria bislacca quanto puerile che Marco ...
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