1. Impaziente per quello svago


    Data: 30/01/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Lui era indubitabilmente annoiato e stanco nel suo studio nel leggere quei soliti conti, sì, perché i fattori quest’anno si erano limitati a contestare ogni sua pretesa e ogni sua rivendicazione, in quanto avevano fruttato indiscutibilmente poco con il loro lavoro, inoltre il clima piovoso e umido della trascorsa stagione aveva reso tutto più arduo e disagevole il raccolto finale, dato che questa situazione aveva peraltro abbattuto demolendo in conclusione il suo umore, riducendolo immediatamente in un individuo solitario e taciturno. Con l’arrivo dell’estate, le lunghe cavalcate fino al confine dalla sua terra riuscivano a inibire in parte il suo malumore placando la sua rabbia, dal momento che correva veloce al galoppo per i campi fin lì, in quel luogo fino al capanno, a ridosso del fiume dove lui sapeva esattamente di trovarla: instancabile, tormentata e vogliosa dal desiderio di lui, ligia, obbediente e puntuale, pronta ad appagare esaudendo ogni sua ambizione, frenesia e vanità.
    
    Nelle sue mani lei sapeva abilmente e indiscutibilmente sciogliersi trasformandosi come l’argilla da modellare, giacché come magnetizzata lei lo assecondava, schiava e serva d’ogni suo capriccio. Lei era al tempo stesso un’amante sottomessa, complice e silenziosa, tra l’altro tentatrice audace e sua devota seguace nel gioco del sesso. Lui l’aveva conosciuta quand’era ancora di nessuno e l’aveva fatta sua nel segreto per sempre, l’aveva addomesticata, educata e istruita al piacere, drogata e ...
    ... viziata tanto da renderla dipendente e vincolata da quelle labbra da cui pendeva, tant’&egrave che pure lui innegabilmente drogato e intossicato della sua carne si era totalmente annullato e in ultimo radicalmente cancellato. Dal primo giorno, dalla prima ora, dal primo minuto del loro incontro quel carosello di diletto e di piacere non aveva infatti più cessato di girare, accompagnato dai gemiti di lei e dai singhiozzi di lui. Lui l’aveva vista bagnarsi al fiume in uno dei tanti giorni in cui visibilmente infuriato era salito in groppa al cavallo per rilassarsi nella corsa. L’aveva osservata, mentre lei forse per il caldo o forse per la noia, guardinga eppure intrigata dal fresco tepore dell’acqua si era spogliata e lentamente calata al di là della sponda.
    
    Lui, in quell’occasione, sceso da cavallo, l’aveva a lungo spiata da dietro un cespuglio: le spalle dritte, le scapole evidenti, i lunghi capelli accarezzati dal vento tiepido della stagione, la pelle candida e immacolata, la vita stretta sui quei fianchi morbidi e i suoi glutei sodi appena sfiorati dall’acqua, perché rimase lì, nascosto dietro la siepe, mentre lei indisturbata si ricreava del fresco, godeva di quella falsa solitudine e senza vergogna pareva chiamare nella sua mente l’inaspettata compagnia, eppure quando ne individuò il volto, seppe ciò che voleva e che nulla glielo avrebbe impedito, alla fine uscito dalla siepe le strillò:
    
    ‘Che cosa ci fai qui’ – suscitando imprevedibilmente in lei imbarazzo, panico e ...
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