1. Mia madre Silvia


    Data: 18/05/2021, Categorie: Incesti Autore: Jam22, Fonte: RaccontiMilu

    ... sfregando e come al solito inizia il ditalino, E’ più in grinta del solito e così anch’io mi sego più intensamente, la vista non mi basta, continuo ad avvicinarmi all’uscio piegandomi. Troppo. Scivolo e picchio contro la porta del bagno. Ho il cuore a mille, scappo di sopra senza guardarmi dietro e mi chiudo in camera. Passa il tempo e mia madre, come se nulla fosse successo, mi chiama per cena. Scendo. Ha addosso un vestitino leggero e svolazzante bianco, abbastanza corto. E’ scalza, indossa dei collant. Sembra comportarsi normalmente e per tre secondi ho la pazza speranza che lei non abbia sentito il clamoroso tonfo che ho fatto contro la porta. Per tre secondi, poi lei si abbassa per tirare fuori il pasto dal forno. Si abbassa a 90′, il culetto al vento e vedo che non ha le mutandine. Mi sta provocando! Altro che non aver sentito, era come pensavo, sapeva già dallo schizzo altro che! Rimango estasiato da quella visione, il vestito si alza a metà chiappe, si intravede la figa (che mi sembra depilata), &egrave una visione perfetta, il suo culo dovrebbe essere patrimonio dell’umanità. Poi si cena e tutto procede senza altri gesti spudorati. Di notte non riesco a dormire, sono troppo arrapato. Continuo a pensare al fatto che lei sappia e si diverta a provocarmi. Con il gesto della cena ha alzato la posta. Bene, la alzerò anch’io. Mi alzo, nel buio più totale esco dalla mia camera silenziosissimo e raggiungo la sua. La porta &egrave socchiusa: perfetto, non farò rumore ad ...
    ... aprirla. La apro pian piano, butto un occhio e la vedo sdraiata sul lato sinistro del letto matrimoniale, le coperte arrivano a metà del busto e vedo che indossa ancora quel vestitino come pigiama. Sta dormendo, sento il respiro lento. Mi avvicino, la guardo per un momento. E’ l’ultima occasione per fermarsi. Me ne fotto, vado avanti. Abbasso le coperte pian piano fino ai piedi, inizio ad accarezzarle le gambe delicatamente con il dorso delle dita. Un riflesso involontario del sonno gliele fa aprire un po’. E’ un segno. Mi spingo più su, fino alla sua figa. E’ davvero depilata! E’ una cosa che adoro. Con una mano alzo il vestito, con l’altra accarezzo tutto attorno con cerchi concentrici fino ad arrivare alle grandi labbra. Le allargo e le massaggio, poi entro, cerco il clitoride. Lo trovo. Inizio un ditalino delicato, per non svegliarla. Sento che il suo respiro aumenta. Apprezza la troia. Apre un po’ la bocca ansimando. Ed io colgo l’occasione. Mi abbasso i pantaloncini e tiro fuori il cazzo. Glielo avvicino alla bocca. Con una mano abbasso il vestito da sopra per scoprire le sue tettone ed inizio a massaggiarne una, con l’altra le ruoto la testa. Ho la cappella sulle sue labbra, che sensazione divina. La spingo più in dentro e viene accolta dal calore della sua bocca. Sento la sua lingua che si muove nel sonno ed involontariamente mi lecca la punta dell’uccello. Sono in paradiso. Inizio a muovere il pene pian piano avanti e indietro, scopandole la bocca con delicatezza per ...