1. GIOVANNA DAL PENTACOLO, L’INIZIAZIONE


    Data: 14/05/2021, Categorie: Incesti Sesso di Gruppo Autore: Giovanna, Fonte: RaccontiMilu

    ... come il ghiaccio ed io lo sentivo dentro, perfettamente.
    
    Il signore mugolava, forse e al contrario, lui apprezzava il mio calore vaginale, in quell’ amplesso unico e irripetibile.
    
    Anche la ragazza venne poco dopo nel mio culo, abbracciando i miei seni e spingendomi con i suoi dietro la schiena.
    
    Non so perché fui felice di darle tanto piacere, come se le volessi bene.
    
    Il cazzone di Satana, nonostante fosse venuto da alcuni minuti, non si ritirava dalla mia fregna, allora decisi di pensare anche a me, finalmente, spinsi fuori dall’ ano pieno il cazzo di lei e mi voltai su me stessa, senza far uscire il grosso perno dell’ uomo sotto di me.
    
    Mi poggiai sulle mie ginocchia e misi le mani sulle sue, le ragazze, spossate si misero sul letto, ai fianchi del ‘signore’.
    
    Sapevo che tutti e tre, alle mie spalle si godevano lo spettacolo del mio culetto ancora aperto che perdeva sperma lentamente, infatti lo sentivo colare, caldo e vitale.
    
    E vedevano anche la radice del cazzone di lui, ...
    ... che si perdeva nella mia figa, che se lo ‘lavorava’ fasciante come un guanto.
    
    Feci del mio meglio per essere sensuale e lasciva e per dare piacere con lo spettacolo esuberante delle mie intimità … offerte ai loro sguardi eccitati.
    
    Ero lì, impalata come una polena, nuda e bellissima, installata sul puntale di una nave del passato.
    
    Rimasi ferma, immobile, col grosso cazzo piantato fino alla radice, un leggerissimo bruciore mi ricordava di essere stata una ‘vergine’ fino a pochi minuti prima.
    
    In quegli ultimi giorni avevo imparato a fare tutto, pompini, seghe, inculate, avevo fatto l’ amore lesbico, avevo leccato la figa di mia madre e della mia ava … ma avercelo in grembo, sentirsi un cazzo di quell’ entità tutto nella figa, era un’ altra cosa.
    
    Seduta a cosce aperte sul Diavolo in persona, mi feci un lungo ditalino, mentre le ragazze, comprensive mi carezzavano le natiche e la schiena.
    
    E così lentamente, formando un monumento osceno e depravato, finalmente me ne venni anch’ io. 
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