1. Ubbidienza


    Data: 03/05/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: nuoviracconti, Fonte: RaccontiMilu

    ... e rubandoti qualche gemito quando soffio aria fredda dopo averlo bagnato. La lingua gioca sull’areola, facendola indurire ad ogni carezza e sfiorando con i denti il capezzolo ormai umido e duro. Ti faccio voltare per sfilarti le mutandine, facendoti piegare in avanti per giocare col tuo sedere. Appoggi gli avambracci sul tavolo per spingerlo in fuori il più possibile, salendo sulle punte dei piedi ancora avvolti dalle mutandine. Vederle sui tuoi bellissimi piedini mi eccita quanto lo ha fatto vedertele sfilare.
    
    “Tieni gli occhi chiusi. Ora voglio che tu descriva a voce alta tutto quello che senti, tutto ció che faccio. Niente eufemismi, voglio tu sia diretta e volgare se serve. Hai capito?”
    
    “Si…”
    
    Ti mollo uno schiaffo sul culo, forte. Sobbalzi, godendoti il calore che resta sulla tua pelle.
    
    “Come risponde una brava ed ubbidien…”
    
    Ti correggi subito “Sì, Signore…” e prendi a descrivere, nel buio, quello che senti.
    
    “Sento… il tuo cazzo appoggiato, duro, spingere sul culo. Strofina sulla fica, mi sto bagnando sentendo la punta spingere appena sul buco del culo e tornare in basso, quasi scivolando dentro di me… Le mani sulla schiena, sui fianchi e costole. Sento il solletico…
    
    Ora no. Le sento sulle tette, hai le dita bagnate e mi stai stringendo i capezzoli. Scivolano, fa male… Ahi, ancora. Ora scendono… mi toccano, solo sopra, senza arrivare…
    
    Adesso sono… sul sedere, mi stai aprendo e… AH, sento la tua lingua. È dentro, mi stai…leccando il buco del ...
    ... culo.”
    
    La tua voce si rompe, imbarazzata dal dover dire certe cose ad alta voce.
    
    “Oddio, lo allarghi con i pollici spingendo e sento la lingua andare su e giù, bagnandomi. Hai messo un dito in mezzo alla figa, lo sento salire e scendere restando fuori. Dio, mi sento bagnare tanto da gocciolare per terra. La lingua scende, è quasi alla figa… no, torna su. E giù. E su. Le dita mi allargano, sento il tuo respiro caldo sulla figa… ti prego…”
    
    Non ti ho ancora toccata finora, non ti ho leccata né masturbata. Hai quasi il fiatone, cercando di trattenerti.
    
    Mi metto a sedere sfilando una sedia dal tavolo e ti lascio aprire gli occhi. Ti prendo gentilmente per un polso, tenendo le gambe aperte e facendoti sedere sulle mie faccia a faccia, lasciandoti esposta.
    
    Ti ordino di tenere le mani sulle mie spalle e strofinarti su di me con tutto il corpo. Avvicini il tuo corpo ed appoggi la figa sui jeans, muovendo i fianchi e tenendo i piedi puntati per spingere a fondo. Il tuo seno aderisce al mio
    
    petto, seguendo gli ordini prendi a leccarmi il collo mentre le mani continuano a spogliarmi della camicia, lentamente, passando le dita sulle spalle e stringendomi quasi a piantare le unghie.
    
    Passo le mani sul tuo sedere accompagnando il tuo movimento, ti sento gemere nel mio orecchio quando inizio a massaggiare la base della figa, ormai grondante. Le dita passano sopra il tuo buchetto, allargando ancor di più le gambe cerchi di farle entrare anche solo un poco prima di strofinarti ...