1. Le mie cugine…e non solo – Capitolo 3


    Data: 03/05/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Incesti Lesbo Autore: severo24, Fonte: RaccontiMilu

    In macchina iniziai subito a parlare:
    
    -G: “Arrotola la gonna fino alla vita, metti i piedi sul cruscotto e inizia a masturbarti, ma non osare godere!”
    
    Nemmeno la sua obiezione non si fece attendere:
    
    -E: “Ma Signore così mi vedranno!”
    
    -G: “È proprio quello lo scopo cagna, esporti a tutti, in modo che tutti sappiano cosa sei! Ora esegui!”
    
    Ci dirigemmo al laboratorio di un mio caro amico tatuatore. Il negozio situato in un angusto e isolato vicoletto della nostra città, era comunque spazioso e ben illuminato.
    
    Lo avevo avvisato del nostro arrivo mentre eravamo a fare shopping, ci stava quindi aspettando.
    
    Una volta parcheggiata la macchina le diedi il permesso di risistemarsi la gonna e una volta scesa le diedi le indicazioni per il negozio e aggiunsi:
    
    -G: “Entra ed esegui alla lettera quello che ti viene detto, torno più tardi a prenderti. E sappi che dopo dovrai farmi un resoconto dettagliato, quindi vedi di ricordarti ciò che fai.”
    
    Mentre aspettavo che arrivasse il momento di recuperare il mio oggetto del piacere sbrigai un paio di faccende. Prima di tutto andai a casa della cagna a montare un sistema di video sorveglianza in ogni stanza, in modo da avere una copertura completa di tutta la casa. Andai poi
    
    a prendere del semplice intimo di cotone, di 2 taglie inferiore a quello che di solito indossa E.
    
    Dopo un paio d’ore tornai a riprenderla.
    
    Come avevamo programmato, io e il mio amico, la cagna uscì dal negozio con il vestito tutto ...
    ... sgualcito e una volta salita in macchina l’abitacolo fu pervaso da un forte odore di piscio misto a sperma.
    
    -G: “Allora racconta! Cosa ti è successo?”, mi misi a guardarla finché non abbassò lo sguardo e con la voce tremante per la vergogna iniziò a parlare:
    
    -E: “Sono entrata nel negozio, mi sono presentata al banco. Mi hanno detto che mi stavano aspettando, di accomodarmi nella sala d’attesa e che mi avrebbero chiamato appena fossero stati pronti per me.
    
    Ero talmente presa dai miei pensieri che la receptionist mi dovette chiamare diverse volte.
    
    Mi hanno portato in un camerino e mi hanno fatto spogliare.
    
    Una volta nuda mi hanno portato in una stanza arredata con una sedia ginecologica e diversi tavoli lungo i muri, tavoli ricoperti di ogni tipo di strumento e piercing.
    
    Vedendo tutto ciò ebbi un momento di esitazione, il terrore mi si dipinse in volto, fui quindi strattonata e costretta sulla sedia, dove mi immobilizzarono mani e piedi. Dopo di che, quello che penso sia il proprietario, un uomo sulla cinquantina iniziò a saggiare la “consistenza” delle mie labbra, una volta soddisfatto anestetizzò e disinfettò la zona su cui avrebbe operato da li a poco. Infine quando fu pronto, iniziò a bucare la mia pelle, più e più volte, anche se non riuscì a capire il numero e la posizione precisa a causa dell’anestetico.
    
    Quando ebbe finito con la mia vagina, passò ai capezzoli dove ripetuto il procedimento eseguito poco prima tra le mie gambe, infilò un anellino in ogni ...
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