1. Coscienza e verità


    Data: 01/05/2021, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... pensieri gentili, non aspettandosi niente in cambio. Non mi vedrà mai più, dovrò presto parlare con Annetta, faccio i bagagli perché domani partirò” – ripete indotta più che mai e notevolmente persuasa verso se stessa.
    
    Detto, fatto. Il giorno seguente mentre s’avvia con Annetta al banco dell’accettazione dell’albergo, lei continua a sfogarsi sbraitando a voce alta:
    
    “E’ un bastardo, è insensibile e malvagio, non ha il minimo rispetto né scrupolo né tatto per le donne, ma come fai a scoparci insieme? Sei solo un’amica che chiavi per lui, non ha alcuna considerazione di te. Perché faccio questi discorsi con te? Tanto è inutile”. Intanto il cellulare vibra, giacché è arrivato un SMS:
    
    “Ho voglia di te, raggiungimi in via Pisacane”.
    
    “Sai dov’è la via Pisacane?”.
    
    Aprilia ha agito d’istinto, in quanto è la prima volta che lo fa. Non si è lasciata condizionare né vincolare dai suoi principi di sempre e nemmeno dal suo orgoglio di donna percossa e ferita, perché sente di non poter fare a meno d’un altro incontro, forse quello drastico ma risolutivo. Soltanto un altro ancora e poi avrebbe chiuso del tutto. La via Pisacane è una stradina poco frequentata, un vicolo cieco con un piccolo spazio verde in fondo al vicoletto dietro la strada alberata del lungomare. Appena sopraggiunge lo vede là appoggiato al tronco d’un albero:
    
    “Senti, sono qui soltanto perché forse già lo immagini”.
    
    Lui la stringe a sé spingendo il suo bacino contro il suo, il suo cazzo è durissimo ...
    ... e s’imprime nel ventre di Aprilia fino a raggiungere la bocca dello stomaco:
    
    “Non parlare, so perché sei qui. Questa volta spetta a me, prendi il mio cazzo e fammi godere”.
    
    Leandro in verità non conosce mezzi termini né mezze misure, eppure incredibilmente le piace. E’ un approccio talmente intatto, nuovo e bizzarro per Aprilia, eppure capisce che così non potranno mai esserci doppiezze né falsità né menzogne di sorta. Lui s’abbassa, tira fuori il cazzo, Aprilia lo avvolge avidamente sulle labbra rosso fuoco esplorando ogni venatura e gustandoselo al meglio, percorre il glande liscio infilando la punta della lingua nella fessura che già cola, lui le afferra i capelli e la guida con dei movimenti ritmici. Aprilia s’aggrappa al suo sedere compatto, infila le unghie nella sua carne soda e osserva estasiata dal basso l’espressione lussuriosa e piacevole che gli procura. Pure lei è bagnatissima, tuttavia l’orgasmo non tocca a lei, le dita s’intrufolano tra i suoi glutei, trovano il forellino rugoso e infila lentamente l’indice. I suoi mugolii diventano sempre più forti, perché nel sentirlo sembra emettere lamenti d’un animale ferito, comunque sono proprio questi versi selvaggi che le fanno un effetto incredibilmente arrapante, perché Aprilia desidera sentirlo esplodere nella sua bocca, bere il suo seme e sentirsi accontentata del suo appagamento. I suoi spasmi sono incontenibili, i gemiti senza ritegno, poi Leandro in conclusione sborra. Eiacula molto, perché con un urlo ...
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