1. Elena e il calice della concordia


    Data: 29/04/2021, Categorie: Feticismo Autore: 36degrees, Fonte: EroticiRacconti

    Ore 22.37; il mio cellulare squillò di nuovo.
    
    A malincuore dovetti alzarmi dal divano su cui ero seduto a guardare la tv in compagnia di una bella birra ghiacciata dopo aver trascorso un venerdi decisamente movimentato a lavoro.
    
    Guardai il numero; “cazzo, è di nuovo lei!”, esclamai a voce alta pur essendo in casa da solo.
    
    Esitai un attimo, incerto se premere il tasto verde per rispondere o quello rosso per attaccare.
    
    “Cosa può volere ancora ‘sta maledetta puttana a quest’ora?”, esclamai sempre a voce alta.
    
    La “puttana” in questione era Elena, la segretaria dell’amministratore delegato dell’azienda in cui lavoravo in qualità di tecnico informatico come consulente esterno.
    
    Mi venne istintivo definirla in quella maniera proprio perché se quella giornata a lavoro era stata movimentata lo ero stata soprattutto per colpa di Elena; o meglio, non che lei avesse particolari colpe, ma già il fatto che fosse lei ogni volta a chiamarmi per segnalarmi i problemi con i pc e i telefoni dei vari consiglieri impegnati nell’assemblea del CDA ai miei occhi bastava per far si che meritasse quel tipo di definizione.
    
    Insomma, in quel momento Elena era la persona ideale sulla quale poter sfogare tutta la frustrazione che avevo accumulato durante la giornata.
    
    In realtà, se devo essere sincero, non mi venne di definirla “puttana” solo per quello.
    
    Elena era infatti anche una bellissima donna sulla quarantina, una vera e propria “milfona”; magrolina e piccola di statura ...
    ... aveva capelli castani lunghi e lisci ed era sempre truccata in modo poco apparisciente ma impeccabile.
    
    Non rinunciava mai a vestirsi in modo elegante e spesso anche provocante, soprattutto nelle giornate in cui era previsto il consiglio di amministrazione; so bene che questo non era sufficiente per etichettarla automaticamente come una puttana, ma Dio solo sa quante volte ho pensato a quanti servizietti doveva aver fatto ad amministratore delegato e dirigenti vari per tenersi stretto quel posto di lavoro che doveva essere decisamente ben retribuito visto l’importanza dell’azienda.
    
    Nel suo caso il più delle volte il limite tra “segretaria” e “serva” veniva travalicato; non raramente infatti ebbi modo di constatare come Elena venisse trattata quando i dirigenti erano nervosi, per non parlare di quando ad essere di luna storia era lo stesso amministratore delegato.
    
    Ogni richiesta si trasformava in un ordine; cartellette che volavano sul tavolo, porte che sbattevano.
    
    Non di rado Elena veniva usata per scopi del tutto personali che nulla avevano a che fare con il suo lavoro; ogni tanto le veniva chiesto addirittura di preparare tè o caffè ai dirigenti.
    
    Ma forse la sua mansione era proprio questa; prendersi cura in tutto e per tutto delle figure top dell’azienda, soddisfare le richieste dei grandi boss per fare in modo che la sua posizione non venisse mai messa in discussione.
    
    E se proprio di posizioni vogliamo parlare, quella inginocchiata sotto la scrivania dell’AD ...
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