1. Sei mesi in Antartide 4


    Data: 26/04/2021, Categorie: Incesti Autore: Troy2a, Fonte: EroticiRacconti

    ... mesi prima?
    
    Chi mi leccava l culo, dovette credere che fosse abbastanza lubrificato per ricevere il cazzo. Così mi sentii penetrare, lentamente, ma con decisione. Non ebbi alcuna difficoltà: il mio sfintere, allenato a prendere il cazzo di Fausto fece scivolare dolcemente quel membro, decisamente meno grosso e nodoso. Anche quello che mi succhiava il seno mi presentò il suo biglietto da visita, unendo la sua cappella a quella dell'amico che mi scopava letteralmente in bocca. Io mi mantenevo passiva, ma non perché non provassi piacere: era la conclusione di qualcosa che, in mente mia, ma anche in quella di Fausto, avevamo costruito in quei lunghi mesi in cui mi ero industriata a sedurli e stimolarmi con un gioco di vedo non vedo sempre più spinto. Avevo capito presto dove volesse portarmi mio figlio, anche se avevo finto di trovare enigmatiche le sue asserzioni.
    
    Se lo volevo? Credo di sì! Proprio come volevo che mio figlio ci provasse e diventasse il mio amante: era un percorso verso la trasgressione che si trasformava da pensiero di lunghi anni in azione concreta e sempre più audace.
    
    Il cazzo che mi fotteva nel culo si spostò repentinamente nella mia figa ed uno dei due che succhiavo ne approfittò per attanarsi lì. Avevo un cazzo nella figa, uno nel culo ed uno in bocca; più un altro il cui intervento avrei potuto invocare in qualsiasi momento. Mi sentivo davvero una puttana ed avrei voluto gridarlo, ma il mio piano mi imponeva di rimanere silente e fintamente ...
    ... succube, come vittima delle loro voglie. Dovevano credere di essere cacciatori, quando invece erano loro le nostre prede: mie e di Fausto.
    
    Avevano un modo di scopare selvaggio, a tratti volgare, ma non del tutto inefficace. Ebbi l'orgasmo prima che loro arrivassero. Non fu un orgasmo come quelli che sapeva regalarmi mio figlio, non ugualmente intenso, devastante, ma sempre orgasmo era. È, tutto sommato, mi lasciava in condizione di continuare a scopare senza interruzione. In altre parole non avevo quel mezzo svenimento che ogni orgasmo procuratomi da Fausto mi causava.
    
    Mi vennero tutti sulla faccia, riempiendo il mio volto di brodo caldo e viscoso, che scivolava lentamente, posandosi sulle mie labbra e su ogni piccola insenatura che la mia pelle offrisse.
    
    Fausto li fece rivestire in fretta e li mandò via.
    
    “Ora a noi due, signorino! Ora mi scopi come sai fare solo tu e senza neanche che mi sia ripulita!”
    
    Non ci fu bisogno di insistere e la sua foga mi raccontava di quanto gli fosse piaciuto lo spettacolo. Mi fece svenire due volte e quando mi lasciò ero allo stremo delle forze, con una tempesta nella mente di sensazioni nuove ed irrinunciabili. Ora veniva il bello!
    
    L'indomani Fausto portò i suoi amici a casa: tenevano lo sguardo basso e l'aria dimessa. Pensai che non fosse stato facile per mio figlio convincerli a salire su. Pensai anche che fosse inutile aspettare da loro la prima mossa e che, anzi, se l'avessero fatta, sarebbe stata inappropriata a l'obiettivo ...