1. Animali in famiglia


    Data: 23/04/2021, Categorie: Etero Incesti Autore: PeneCurioso, Fonte: RaccontiMilu

    ... avevo aspettato abbastanza, avevo paura che gli altri due maiali, che come le altre notti tardavano a rientrare, facessero tutto in mia assenza e la cosa mi impazientiva. Per assicurarmi che mia madre dormisse, la chiamai sottovoce:
    
    “Ma’..?”
    
    inaspettatamente, mi rispose.
    
    “Sì, Be’?”(diminutivo del mio nome)
    
    D’istinto, non sapendo che scusa accampare per averla chiamata e con la fretta che avevo, le dissi:
    
    “non riesco a dormire, faccio una camminata”
    
    “va bene tesoro”, mi rispose.
    
    Perfetto, mi misi pantaloncini corti e maglietta che avevo appoggiati su di una sedia e mi preparai ad uscire, allo sbaraglio perché non avevo idea di dove potessero essersi appartate le mie prede, cercando di fare piano. Fui molto fortunato: aperta la porta sentii rumori e respiri. Poi ci pensai, era abbastanza logico: scopavano nel piccolo giardino a fiando dell’appartamento, potevano essere al riparo dagli occhi miei e da quelli di mia madre ed allo stesso tempo provare l’ebrezza di farlo all’aperto e con il rischio che a loro piaceva. Mi sentivo una versione depravata del protagonista di uno dei miei videogiochi preferiti, ero in fase ‘stealth’: localizzare il bersaglio, approcciarlo senza essere visto, agire, che nel mio caso significava svuotarmi i coglioni con una delle seghe che nella mia vita difficilmente avrei dimenticato. Erano dietro l’angolo del giardino, al riparo dagli occhi dei passanti sulla strada, ma poco attenti a non far rumore visto che io li avevo ...
    ... sentiti con un po’ di attenzione.. avevo fatto il giro della recinzione della casa che sta a fianco, saltando il cancello alto un metro scarso. Li avevo ormai di fronte a pochi metri: Camilla era lì, a quattro zampe, mio padre la scopava da dietro, piegato sulle ginocchia invece che inginocchiato, come nei film porno: per avere 54 anni non gli mancavano certo i muscoli delle gambe..
    
    Adattati al buio, i miei occhi a poco a poco riuscivano a scorgere sempre più dettagli, aiutati anche dal riaffiorare del ricordo dei vestiti con i quali li avevo visti uscire(generalmente non faccio per nulla attenzione a come è vestita la gente): quella troia di mia sorella era ancora completamente vestita, aveva solo alzato la minigonna e spostato le mutandine sul lato, in maniera da permettere a mio padre, che invece osava di più e si era tolto i pantaloncini e li aveva posati nei paraggi, di scoparsela lì, all’aperto ed a pochi metri in linea d’aria da madre e fratello, o moglie e figlio. La sentivo, lei, mugolava come una troia, era un aspetto di lei che fino a quel momento avevo solo osato immaginarmi. Era il momento: tirai fuori il cazzo che non voleva proprio più saperne di restarsene segregato, lo presi in mano e, vittorioso e fiero, iniziai a premiarmi con una bella sega, con movimenti belli ampi di una mano ben salda sulla pelle del membro: era come riscoprire la masturbazione. Lui, mio padre, era più contenuto, ma le parlava: sussurrando le dava della troia, della puttana, le diceva ...
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