1. Le sante mogli 4


    Data: 26/01/2018, Categorie: Cuckold Autore: troy2, Fonte: RaccontiMilu

    ... moscio. Mi sono inginocchiata davanti a lui e l’ho preso in bocca. Non ‘ diventato mai duro, ma dopo cinque minuti, mi ha sborrato in bocca! Cosa pensi di me, Matilde?’
    
    Matilde le carezz’ la mano, prendendola tra le sue dita affusolate.
    
    ‘Cosa vuoi che pensi, colombina mia? Che sei una troia! Che hai la vocazione della troia. E contro la vocazione non si pu’ combattere. Lo so per esperienza, tesoro mio, ci sono passata prima di te. Anch’io amavo ed amo Pasquale, tuo suocero. Ma non potevo andare contro la mia natura. Io vivevo due vite: in una, vagavo con una specie di nuvola sul capo che erano i miei sensi di colpa, nell’altra sentivo il dovere di cornificarlo. Quando era il momento ed innanzi a me si mostrava il simulacro di carne, non potevo sottrarmi. Diventavo la sacerdotessa del sesso e dovevo rendere onore a quel dio terreno. Spogliarmi era come indossare i paramenti sacri per celebrare quel rito di amore incondizionato per il cazzo. Insieme ai vestiti, sfilavo i sensi di colpa: quella nuvola si dissolveva ed io mi inchinavo ad onorare e celebrare la liturgia del piacere. Ed immancabilmente volevo che finissero nella mia bocca: quel rito si doveva concludere cos’, bevendo ed ingoiando il frutto del mio sacrificio. Poi, quando tutto era finito ed io avevo ripulito, come mio dovere, quel cazzo che mi aveva concesso ed elargito ...
    ... tanta gioia e mi rivestivo, su di me tornavano i sensi di colpa ed avevo fretta di tornare a casa, di riabbracciare Pasquale e di coccolarlo, di sentirmi amata e di amare. Fino al successivo incontro! Colomba mia, ‘ cos’! Io e te abbiamo la vocazione della troia, Andrea e suo padre, probabilmente, quella dei cornuti. Io, ormai, non ho pi’ l’et’, ma tu fai quel che devi, quello che la tua natura ti comanda. A me basta che continui ad amare sinceramente mio figlio, con il tuo cuore. E sia il tuo corpo di chi lo vuole e di chi vuoi tu. Perch’, vedi agnellino, ‘ vero sacerdote colui che sa celebrare anche in una parrocchia diversa dalla sua. Insomma: il cazzo ‘ cazzo di chiunque sia, purch’ ti dia piacere. Un ultima cosa: da sempre avrei voluto conoscere il sapore della sborra dell’avvocato Stampacchia, ma lui non mi ha mai cercata.’
    
    ‘Non capisco!’
    
    ‘Vorrei sentirlo dalla tua bocca , baciandoti!’
    
    ‘Non ho mai baciato una donna!’
    
    ‘Neanche io!’
    
    Le loro labbra si avvicinarono e le loro lingue si cercarono, intrecciandosi a lungo. Quando si lasciarono, Matilde si pass’ un dito sulle labbra.
    
    ‘Non ho sentito altro, che non fosse il sapore del caff’… Ma mi ‘ piaciuto lo stesso. Ora andiamo al mercato, che si fa tardi.’
    
    Prese per mano la nuora, che la segu’, docile e sorridente, oltre quell’ uscio, dove nulla poteva fare, ormai, paura. 
«1234»