1. Preferisco risollevarmi


    Data: 14/04/2021, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... spogliarti.
    
    Amo il tuo sorriso e la tua bocca, adoro la tua lingua quando incontenibile e travolgente s’intreccia con la mia e perdo la ragione nel tempo in cui sensualmente la usi sul mio pene portandomi a passioni sublimi nell’attesa di possederti. Amo il tuo modo di guardarmi, la tua personale condotta di dirmi sono tua, infine torno con il pensiero a stanotte, al piacere d’essere dentro di te, un magma liquido dentro un vulcano pronto a eruttare il suo piacere, con le cosce strette nel tentativo di tenermi e le tue parole disperate che annunciano:
    
    ‘Non uscire, ti prego, non distaccarti’.
    
    La mia flemmatica, fredda e fulminante logica si scontra irrimediabilmente contro il tuo caldo amore, la paura di sentirmi fatalmente legato oltre il dovuto, mescolata all’apprensione e all’inquietudine di te:
    
    ‘Ti prego, resta dentro di me, non scappare dal mio amore’.
    
    Ricordo il mio sperma sulla pelle, sui seni, sulle lenzuola, ricordo i tuoi occhi aperti, quelle lacrime silenziose sulle guance, ancora una volta la tua richiesta d’una vita infranta e sbriciolata dalla mia avarizia e dal mio egoismo d’uomo libero, ancora una volta l’afflizione e la sofferenza nell’anima. Ricordo ben stampato nella mente lo sguardo di disperazione e di sconforto nei tuoi occhi, il tuo silenzio di condanna e di disapprovazione, quegli attimi infiniti per una decisione dolorosa e visibilmente sofferta, ...
    ... il tentativo leggero di stringerti a me per farti dimenticare e trascurare i tuoi sogni di madre:
    
    ‘Devo andare, m’accompagni alla stazione?’. Non &egrave la quotidiana e solita voce calda, perché quel filo si &egrave rotto, giacché sento che ti sto perdendo, però le parole per scusarmi non escono.
    
    In quella circostanza rimango inerte, mansueto e remissivo al tuo dolore, ti guardo vestirti nascondendo quel tuo corpo incredibilmente avvincente e interessante. Apro la porta e ancora una volta stacco la spina dalle mie paure, per il fatto che il treno &egrave sparito all’orizzonte, intanto che tremo sotto il colletto della mia giacca e rifletto:
    
    ‘Ho fatto bene, sono ancora giovane, perché avere un figlio attualmente sarebbe la fine della mia autonomia, della mia libertà, di tutti i miei divertimenti e di tutti i miei passatempi’.
    
    In quell’istante cerco di consolarmi e di rassicurarmi come meglio posso, poiché voglio capacitarmi in maniera risoluta che quella &egrave la decisione giusta e imparziale, allorché agguanto il cellulare, cerco il tuo nome, apro il numero però non chiamo. Per il momento ho deciso, perché sono sicuro di me stesso, perché se farò in fretta in un’ora sarò a Padova, t’aspetterò alla fermata del treno, ti vedrò scendere e per la prima volta con tutta la passione ti dichiarerò:
    
    ‘Mi manchi tantissimo, ti amo. Non mi lasciare più’.
    
    {Idraulico anno 1999} 
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