1. Assolo in coppia


    Data: 10/04/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: PseudoApollinaire, Fonte: Annunci69

    ... (e comunque magari non gradita).
    
    “Che bella idea”, approvò, piegando il busto in avanti e, tenendo bene dischiuso il foro della cappella, sputò ripetutamente giù, in modo che, con l’aiuto delle dita, una buona quantità di saliva penetrasse nel cazzo.
    
    “Adesso possiamo farla risputare fuori”, dichiarai dopo aver fatto lo stesso con il mio cazzo, ormai pieno.
    
    Il processo della sega era avviato. Ero disteso nudo a gambe allargate mentre con la mano destra mi tenevo dritto il cazzo all’insù e con la sinistra me lo brancicavo, indugiando in particolare sulla cappella, che era gonfissima e sempre più scura. Mi era naturalmente capitato di masturbarmi in quella posizione davanti a uno specchio, e anche ora mi sembrava di essere in quella situazione, solo che dentro lo specchio non vedevo un altro me stesso a gambe divaricate che si segava il cazzo tutto scappellato ma un’altra persona, un bel ragazzo che si godeva la prima sega in compagnia, e anche lui reggeva il cazzo con la destra e se lo segava con la sinistra. Avevamo dato corpo a due seghe perfettamente simmetriche (non speculari, badate bene), e quando gli comunicai questa mia considerazione, la cosa, da buon matematico, parve eccitarlo ancora di più.
    
    “Ti piace questa sega simmetrica?”, lo provocai.
    
    “Sììì”, gemette lui, “Mi piace la sega simmetrica, mi piace la sega simmetrica, mi piace la sega simmetrica!”, ripeté guardando davanti a sé, mentre aumentava l’adorabile movimento della masturbazione e cominciando ...
    ... a menarsi il cazzo e la cappella con un ritmo formidabile e inflessibile, che io mi affrettai a seguire.
    
    Quell’impagabile tormento durò un altro paio di minuti, nei quali i nostri cazzi sembravano essersi ingranditi ulteriormente fino a diventare due colossali missili, con le cappelle violacee che parevano dei palloni sul punto di scoppiare. Pur in quella foga e dimenandoci come tarantolati alzando e abbassando il bacino, riuscimmo a non staccare i piedi l’uno dall’altro, in modo che le nostre imminenti esplosioni potessero poi trasmettersi all’altro per quella via, come una corrente elettrica. Lui non voleva venire prima di me e io prima di lui, sicché continuavamo a lisciare abilmente i nostri cazzi splendenti. La sega sarebbe beatamente durata a oltranza, se Gregorio, sovrastato dalla passione erotica, non avesse detto, mugolando, che si era innamorato del mio cazzo e che non avrebbe più potuto farne a meno.
    
    A quelle parole, come guidati da un comune desiderio, strisciammo sul tappetino fino ad avvicinare i nostri baricentri, tenendo sempre le gambe larghe e collocando i piedi all’altezza delle spalle dell’altro, così potevamo sentire meglio il loro inebriante effluvio. L’eccitazione divenne tale che i nostri ravvicinati cazzi, più che prenderci la mano (era impossibile!), fecero di testa loro e innescarono l’irrefrenabile sequela dell’orgasmo, che cominciò coinvolgendo il profondo delle nostre palle impastoiate, attraversando l’asta dei lunghi cazzi e concentrandosi ...