1. Assolo in coppia


    Data: 10/04/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: PseudoApollinaire, Fonte: Annunci69

    Ecco qui di seguito un episodio che magari alcuni conoscono già ma che devo riproporre perché costituisce l’antefatto di un incontro che mi riprometto di raccontare al più presto.
    
    Da sempre sostengo che, come la scopata, anche la masturbazione sia un’arte, nel senso che ogni volta che la si fa bisogna farla bene, con creatività, con accuratezza, non lasciando nulla d’intentato per conseguire il meglio, insomma, come dire, a regola d’arte (gradirei sapere voi cosa ne pensate).
    
    Proprio questa teoria, da me proposta in una chat erotica, aveva attirato l’interesse di Gregorio, uno studente universitario di matematica, che per quel giorno, essendo la sua casa libera, mi aveva invitato per provare insieme dal vivo quella che, nei nostri discorsi a video, avevamo scherzosamente battezzato la sega simmetrica. Poiché era la prima volta che incontrava qualcuno del suo stesso sesso, l’accordo era che non vi sarebbero stati contatti intimi, lasciandoci però la possibilità di masturbarci uno davanti all’altro sperimentando su di sé quello che poteva venirci in mente.
    
    Quando arrivai, Gregorio, un ventenne alto, magro, coi capelli biondi di media lunghezza e mossi, aveva preparato il set della sega, cioè due tappetini distesi uno di fronte all’altro sul pavimento della sua camera, con un paio di cuscini appoggiati alle pareti opposte, in modo che potessero sostenerci la testa per guardare comodamente di fronte.
    
    Lo studente ero molto eccitato (e io anche, pur avendo una ventina ...
    ... di anni di più e non essendo certo al mio primo appuntamento a luci rosse con un boy) per cui, dopo una breve conversazione per conoscerci meglio e verificare che eravamo entrambe persone serie (solo alquanto trasgressive – io adoro ragazze e ragazzi, trav e trans per bene, ma disinibiti a letto), iniziammo a spogliarci, restando presto nudi uno di fronte all’altro, valutando con compiacimento i nostri corpi asciutti e, specialmente, i cazzi, che erano già a mezza altezza. Era quasi come vedersi allo specchio, perché fisicamente eravamo simili (a parte ovviamente il volto e i miei capelli più scuri e lisci), e pure il suo cazzo era praticamente un sosia del mio: lungo, dritto e con una cappella molto grande in bella mostra. Ci sdraiammo sul nostro tappetino uno davanti all’altro, affondando il capo nel cuscino e ponendo una contro l’altra le piante dei piedi, in modo in pratica che la pianta e le dita del suo piede destro aderissero perfettamente alla pianta e alle dita del mio piede sinistro, e ugualmente per l’altro piede (quello era l’unico contatto fisico che egli aveva preventivato, senza trovarmi contrario). Dal mio vertice di osservazione vedevo il mio torace, il mio cazzo che, parallelo al mio ventre piatto, indirizzava la grossa cappella verso i miei occhi, le mie gambe quasi completamente allargate e i miei piedi attaccati a quelli di Gregorio, che aveva a sua volta le gambe spalancate, esibendo due palle molto voluminose coperte di una peluria chiara e un bel cazzo ...
«1234»