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    Data: 09/04/2021, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... quello che sarà in definitiva il parcheggio dei dipendenti tra quelle strisce bianche tracciate di fresco accanto a quelle piccole siepi fiorite. In realtà, erano svariate settimane che l’infezione m’aveva impedito di fare l’amore rimandando l’evento di continuo, per il fatto che ero ancora una volta seduta sulle tue cosce con i miei seni nella tua bocca, eppure quella volta tu hai preferito essere più delicato e gentile che mai, leccandomi in modo acquoso e amorevole i seni. L’orgasmo finalmente m’ha liberato rinfrancandomi totalmente, rasserenandomi e ritemprandomi, come se la madre terra in persona si fosse impossessata di me e stesse liberando nella mia voce quell’urlo arcaico e primitivo della vita sprigionato dal mio corpo, dilaniante e immenso, persino così forte, che io presa totalmente dal panico ho iniziato sennonché a piangere. Tu, in quella speciale occasione, m’hai stretto fortissimo, ci siamo chiamati amore per tanti attimi, prima che anche tu sprigionassi il fiato gemendo, in conclusione sborrandomi per bene addosso sulla mia pelosissima e bionda fica, cospargendo il tuo sperma speziato sopra il mio addome e sulla mia anima, sì, perché &egrave stato esattamente come percepire distinguendo il rumore della pioggia che cade sul deserto, precisamente come dopo parecchi mesi d’affanno, di siccità e di sofferenza, la mia bocca si &egrave abbandonata in ultimo alla tua ...
    ... fronte immobile nel tuo abbraccio, con i capelli spettinati sulla tua mano, perché adesso devo realmente ammettere e riconoscere in pieno che già mi manchi.
    
    La sabbia &egrave destinata a scorrere tra le dita come in una clessidra beffarda, caustica e a tratti derisoria, intanto che l’acqua fa gonfiare la terra. In questo modo avrei agognato tantissimo di scoparti per bene di fronte alla vetrinetta, avrei sospirato di depredarti e di sbaciucchiarti completamente in ogni parte, precisamente a dirimpetto dell’apparecchio automatico del caff&egrave, con tutto ciò invasa e presa dall’impulso naturale della salvezza, in conclusione io a ragion veduta ho prontamente sbraitato esponendoti:
    
    ‘No, altolà, al momento ne ho a sufficienza, sto bene così’ – sì, precisamente in tal modo.
    
    Io avrei voluto che tu mi spingessi contro una finestra mettendomelo tra le chiappe fino a spaccare la vetrata, però l’ho detto. Io avrei voluto esprimere affermando all’istante di no che mi ero bevuta a tempo opportuno il cervello, dal momento che avrei fortemente bramato che tu m’avessi scopato ancora la gola come solamente tu sai compiere.
    
    A dire il vero, però, senza rendermene conto, sono andata via verso la mia stanza, decisa, determinata e inflessibile, tenuto conto del fatto che là dentro non mi sarebbe accaduto nulla d’allarmante né di minaccioso né di preoccupante.
    
    {Idraulico anno 1999} 
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