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    Data: 09/04/2021, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Io percorro da qualche tempo in maniera affranta, desolata e provata quello spazio intimo che riaffiora di frequente riapparendo nella mia mente, visto che &egrave stato innegabilmente lo sfondo prediletto e indubbiamente lo spettacolo irripetibile e senza eguali dei nostri ultimi baci. La timida luce di quei lampioni si ferma davanti al muro di mattoni, laddove qualche rovo penetrando in modo implacabile ma oserei affermare ben fermo e tenace rompe il muretto, nel momento in cui dalla campagna si leva la foschia della notte in una sera tra l’altro un po’ più fredda e meno piovosa di quell’ultima. Le gocce battono sul parabrezza, noi per l’occasione siamo abbastanza infreddoliti, per il semplice fatto che pianifichiamo di trascorrere quella notte assieme, purtroppo però non posso far l’amore, tenuto conto che senza i tuoi baci davvero non ce la faccio. E poi la voglia di slacciarmi il piumino, avvolgermi il maglione sul petto senza tralasciare in nessun caso le tue belle labbra, sai come mi fa stare la tua lingua? Ricordi quest’aspetto, vero? Il solo pensiero, infatti, che sia la tua bocca a baciarmi, con quelle labbra e quel sorriso, quelle tonde ed eccitanti sinuosità ulteriormente estratte esternamente dal reggipetto, così come due voluminose coppe da un canestro inatteso di sorprese mi fanno testualmente farneticare, in seguito tu abilmente me le sfiori delicatamente acciuffando i miei capezzoli.
    
    Io non rispondo più di quello che sono, sragiono totalmente dell’abuso ...
    ... irrefrenabile e dello scandalo deforme e tangibilmente sconcio dei miei remoti pensieri, del frastuono dei miei propositi e dello scalpore delle mie intenzioni assieme alle mie oscene azioni, perché sono solamente una creatura, anzi, un essere che spiccatamente geme di gusto dal piacere che radicalmente tu riesci con dovizia a procurarmi così a fondo per davvero. I brividi caldi mi fanno fremere le cosce, i fianchi, il petto: adesso basta, perché in quest’istante non m’importa di non poter fare l’amore, io voglio farlo e subito, allora salgo sulle tue cosce come se non avessi fatto altro per anni, sicché il volante &egrave perfettamente incastrato nella curva del mio fondo schiena e il collo &egrave ben piegato alla ricerca dei tuoi baci. Non serve in effetti che tu mi penetri, perché sto benissimo anche così, in quanto inizio a ondeggiare in preda alle smanie più impudiche e lascive con il mio cazzo vestito sul tuo. In realtà neanche a dirlo, i miei capezzoli sono al momento tutti tuoi senza alcun limite, mentre io spremo accuratamente i seni nella tua bocca, io in quel preciso istante ti reclamo di fregiarmeli impreziosendoli con quei lividi, quelli che tanto adoro ammirare nello specchio del bagno una volta che sono a casa, poiché come se fossi dentro di me, a bruciapelo sennonché non mi trattengo e vengo limpidamente dentro i pantaloni.
    
    Io ho ricordato per un istante il panico, cionondimeno quello spavento originario di quella volta in quel capannone in costruzione, in ...
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