1. Sottomissione (cap 2)


    Data: 08/04/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: met811, Fonte: Annunci69

    I miei giorni continuavano così. Sazio e appagato di appagare il mio padrone. Non avevo famiglia, i miei fratelli erano tutti sposati e vivevano in periferia, i miei amici piano piano ai miei rifiuti di uscire si erano via via abituati e non mi cercavano nemmeno più.
    
    Andrea era stato deciso e già da quella prima sera aveva messo in chiaro le regole. Ero una sua proprietà a lui dovevo rendere conto a lui e a nessun altro.
    
    Quando andavamo insieme in palestra si trasformava, scherzava, rideva e pretendeva lo trattassi da amico ma appena eravamo soli tornava ad essere il mio maschio dominante e a me stava bene così.
    
    Ero li che preparavo la carne intento in questi pensieri quando la sua voce mi destò alle mie spalle.
    
    “Troia verrai anche tu in palestra con me stasera, devo presentarti a qualche amico che voglio invitare qui per il cenone di capodanno.”
    
    Dicendo questo mi strizzò un capezzolo e mi massaggiò il culo sodo. Era merito suo se avevo quel fisico che tutti in palestra mi invidiavano.
    
    Era ancora nudo. Gli servi il piatto con il filetto e le verdure grigliate e misi in una ciotola per cani la mia razione. Il mio padrone non voleva mangiare da solo anche se erano appena le cinque del pomeriggio.
    
    Si sedette e incominciò a mangiare. Io portata la ciotola con la carne nel solito posto vicino al tavolo mi accucciai vicino a lui e incominciai a lappare come un cane la mia cena serale. Lui con un piede mi accarezzava la schiena nuda, scendendo con l’alluce fino ...
    ... al mio ano che protendevo sperando solo lo sfiorasse.
    
    “Hai sete?” . “Si padrone” dissi sapendo dove mi sarei dissetato. Allargate le sue gambe mi attaccai al suo cazzo moscio e in pochi secondi un getto di urina mi dissetò fino all’ultima goccia.
    
    Pulito il suo cazzo, sistemati i piatti mentre il padrone si lavava mi preparari per andare in palestra.
    
    Rivestire gli abiti normali mi procurava una certa sofferenza, la mia divisa da schiavo era l’unico indumento che mi faceva sentire bene e in pace con me stesso.
    
    L’unica regola imposta era che sotto i larghi pantaloni della tuta non dovevo portare l’intimo. Ma come fare quella sera a nascondere un cazzo di 23 cm sotto quella poca stoffa?
    
    Andrea come mi avesse letto nel pensiero urlò da quella che un tempo era la mia camera “Schiavo, hai ancora l’alzabandiera? Vieni qui dai..” Mi avvicinai a lui, mi fece alzare in piedi, lo sovrastavo con la mia altezza ma era lui il maschio alfa. Estrasse il mio cazzo e mi infilò due dita in bocca perché le leccassi per bene. Mi fece piegare a novanta, infilò in un sol colpo le due dita nel mio ano e iniziò a masturbarmi con l’altra mano.
    
    “Godi troia?” “Siii” risposti in maniera flebile.
    
    “Non sento bene… allora Godi??” e le dita nel culo passarono da due a tre continuando il lavoro di perlustrazione. “Dimmelo che godi e che ti piace… fammi sentire quanto”
    
    Mi lasciai andare, solitamente non gli piaceva facessi versi o apprezzamenti ma quella sera potevo lasciarmi andare al ...
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