1. Sonia la schiava 2 - l’iniziazione


    Data: 06/04/2021, Categorie: Lesbo Autore: Toro49rm, Fonte: Annunci69

    Questo è il secondo capitolo delle avventure di Sonia, la segretaria dei miei racconti precedenti. Nel primo vengono spiegate alcune sue peculiarità, per cui vi consiglio di leggerlo prima di questo. Spero vi piaccia.
    
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    «Oggi pomeriggio vieni da me a studiare» disse Anita, la sua compagna di banco. Il punto interrogativo alla fine della frase, se pur c’era, risultò a Sonia del tutto inavvertibile, cosa che le causò un immediato languore al basso ventre.
    
    La pelle di Anita aveva un profumo particolare, l’avrebbe definito autoritario se qualcuno gliel’avesse chiesto, che Sonia distingueva chiaramente nonostante l’amica avesse usato, come sempre, una dose generosa di CK One.
    
    «Va bene» rispose, senza pensarci un attimo, «a che ora?»
    
    «Quando vuoi, tanto i miei non ci sono. Saremo sole.»
    
    Il tono era neutro, ma il profumo che accompagnò le parole non lo era affatto. Qualunque cosa Anita avesse intenzione di fare, aveva poco a che fare con lo studio.
    
    Quando le aprì la porta, alle quattro di quel pomeriggio, Sonia non fu affatto sorpresa di trovarla in mutandine e reggiseno.
    
    «Così sono più comoda» spiegò ridacchiando. «Ti piace il mio perizoma?» chiese poi, mostrandole i glutei sodi divisi da un filo sottile.
    
    «Mia madre non vuole che lo metta, dice che sembro una troia.»
    
    «A me piace» rispose.
    
    «Non ti sembro un po’ zoccola?»
    
    «Sei molto bella» disse Sonia con sincerità seguendola nella sua camera. «Ti sta benissimo.»
    
    Anita accese lo ...
    ... stereo e si sedette sul letto a gambe incrociate. Attraverso la stoffa bianca sottile delle mutandine Sonia le intravedeva il sesso, completamente rasato.
    
    «Mi si vede la passera?» le chiese d’un tratto Anita, probabilmente intuendo la direzione del suo sguardo. «Quando l’ho preso non mi ero accorta che fosse così trasparente.»
    
    Sonia deglutì.
    
    «Un po’ si vede» ammise. «Ma è comunque elegante.»
    
    Per tutta risposta Anita si sedette sul bordo del letto e spalancò le cosce, guardandoci in mezzo con aria dubbiosa.
    
    «Solo un po’? Non sembro un troione da battaglia come mia madre?»
    
    «No, mi piace molto.»
    
    Sonia avvertiva sempre più intensamente il profumo del sesso della ragazza, che le faceva girare la testa. Sì sentiva morbida come creta pronta per essere plasmata. Non poté fare a meno di notare che il cavallo del perizoma era leggermente umido, cosa che l’odore delle secrezioni vaginali di lei le aveva fatto capire già da un po’.
    
    Non poté impedirsi di inspirare profondamente, mentre sotto si bagnava tutta.
    
    «Da lì certo che non lo vedi» obiettò Anita. «Devi guardare più da vicino.»
    
    Sonia obbedì, portandosi a meno di mezzo metro, praticamente tra le cosce aperte di lei.
    
    «Più vicino. E inginocchiati» le chiese a quel punto con voce tesa. Era un ordine, lo percepì chiaramente, per cui eseguì senza discutere.
    
    Ora la sua faccia era a venti centimetri dal tassello umido del perizoma bianco, attraverso cui vedeva il rigonfio delle piccole labbra.
    
    «È bagnata?» ...
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