1. Sonia la schiava 2 - l’iniziazione


    Data: 06/04/2021, Categorie: Lesbo Autore: Toro49rm, Fonte: Annunci69

    ... si informò Anita.
    
    «Un po’ sì.»
    
    «Si vede la fregna?»
    
    La volgarità della frase le diede una fitta in mezzo alle cosce.
    
    «Non molto.»
    
    «Perché è ancora asciutta. Ma se mi bagno bene secondo me si vede tutta.»
    
    Con disinvoltura scostò il perizoma e cominciò a masturbarsi.
    
    «Tu te li fai i ditalini?» le chiese, mentre con le dita sottili si strofinava delicatamente il clitoride.
    
    «Sì» rispose, deglutendo saliva.
    
    «Io mi sfregno dalla mattina alla sera» rise Anita, «ho sempre voglia.» Sonia lo sapeva già, perché spesso le aveva sentito sulle mani l’odore del sesso dopo che era stata in bagno.
    
    «Tu come te li fai?» chiese ancora.
    
    «Come te» mormorò, ipnotizzata dal movimento ritmico delle dita e dal profumo inebriante della vulva.
    
    «Voglio provare con una mano diversa dalla mia» affermò Anita. Non vorrei, o mi piacerebbe. Voglio, disse. Era un ordine, e agli ordini bisognava sottomettersi senza discutere.
    
    Fece scivolare la mano sul sesso aperto e umido della compagna, che tolse la sua lasciandole campo libero. Non aveva mai toccato un’altra donna, anche se l’aveva immaginato spesso, e la sensazione che provò le mozzò il respiro. E non fu l’unica a cui accadde, a giudicare dal gemito che sfuggì ad Anita mentre la accarezzava. Guidata dal profumo di sesso, che si faceva tanto più intenso quanto più Anita godeva, Sonia trovò il ritmo perfetto, facendo scivolare indice e medio su e giù lungo la fessura, ormai gocciolante di umori.
    
    «Cazzo, che bello» ...
    ... mormorò Anita. «Fai dei ditalini meravigliosi. Lo dirò a tutte.»
    
    Per “tutte” Anita intendeva le fighette della classe, sempre eleganti, perfettamente truccate e molto provocanti, che Sonia immaginò di dover servire singolarmente e in gruppo. Il solo pensiero le provocò una colata tra le cosce.
    
    L’orgasmo della compagna arrivò velocemente, preannunciato da un profumo caldo e umido di giungla tropicale.
    
    Ma non era ancora finita. La tigre non era affatto sazia.
    
    «Sdraiati sul letto» le ordinò, lasciando da parte ogni tipo di cortesia. Ormai aveva capito che Sonia aveva la vocazione della schiava e che poteva fare di lei ciò che voleva.
    
    Docilmente, Sonia si stese di schiena sul letto lasciato libero dalla ragazza. Dopo aver sfilato il perizoma, con un movimento agile acquisito in molti anni di danza, Anita si sedette sulla sua faccia.
    
    «Ti piace il sapore della mia fregna, cagnetta?»
    
    Sonia annuì debolmente, la bocca premuta contro il sesso rovente e fradicio di Anita.
    
    «Ne ero certa. Ora lecca, cagna.»
    
    Sonia obbedì, passando la lingua sul clitoride eretto e tra le piccole labbra, ormai incapace di ragionare lucidamente per via del profumo afrodisiaco che le saturava le narici. Si sentiva davvero una cagna, tutta lingua e istinto, determinata a servire al meglio la sua padrona.
    
    «Leccami anche il culo, schiava» ordinò Anita, sollevandosi un po’ per darle modo di arrivare all’ano con la bocca. «Dovrei filmarti mentre mi slingui, altrimenti non mi crederanno ...