1. 161 – Marina ingenua campagnola diventa troia maiala


    Data: 03/04/2021, Categorie: Cuckold Etero Incesti Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    ... ancora bambini che giocano fra di loro e poi anche con me. Allora, Luigi, il più vecchio, aveva undici anni, Giuseppe nove e Antonio sei, io ne avevo solamente quattro. Si giocava nell’aia polverosa, sulla terra ricoperta di ghiaia irregolare che ad ogni nostra caduta, ci lasciava sulle ginocchia e sui gomiti ampie macchie striate e rossastre.
    
    Papà e mamma sopportarono che noi figli, appena giunta la maggior età, ci allontanassimo da quella casa, che offriva a noi giovani poche alternative di vita diverse da quelle di fare il contadino.
    
    Luigi e Giuseppe, aiutati economicamente dai nostri genitori, aprirono, nella vicina città, dapprima una bettola e dopo qualche anno un locale alla moda che oggi chiamano vineria. Antonio, scelse gli studi e con molta costanza e perseveranza riuscì a laurearsi in informatica e telecomunicazioni. Io, invece, mi diplomai e poi subito appresso conobbi un uomo che per alcuni anni condizionò pesantemente la mia vita. Mi piaceva moltissimo, bello come un Dio greco, con un carattere deciso e autoritario e una voglia di vivere e sperimentare tutto ciò che l’esistenza gli poteva offrire. In questa affannosa ricerca di situazioni sempre nuove, coinvolse naturalmente anche me e io, affascinata perdutamente di lui, mi lasciai trascinare a provare sempre nuove esperienze, che a suo dire avrebbero accresciuto il mio sapere e la mia poca esperienza della vita.
    
    Fu così che per alzare sempre l’asticella, lui una sera mi condusse in una zona buia in ...
    ... mezzo alla campagna. Posteggiò la macchina in un parcheggio dietro ad un cimitero. L’atmosfera era realmente spettrale. La fioca luce dei lampioni si rifletteva contro le alte mura del camposanto e formava su di esse lunghe ombre sinistre. Molte altre auto erano parcheggiate, i vetri parevano essere tutti appannati e si intuiva che all’interno c’erano altre persone. In fondo, appoggiati al muro, alcuni uomini si muovevano attorno ad un grosso fuoristrada.
    
    Lorenzo, mio marito, mi disse’..
    
    ‘Togliti le mutandine e vieni con me”..’
    
    Nel buio tentai di vedere l’espressione dei suoi occhi, poi lui con voce suadente ma ferma e decisa mi ripeté”..
    
    ‘Tranquilla, fai come ti dico, togliti le mutandine e seguimi, ti piacerà”..’
    
    Come un automa, un po’ infreddolita, eseguii i suoi ordini. Mi prese per mano e mi condusse nei pressi di quel Suv, quindi mi lasciò lì e si allontanò di qualche metro da me.
    
    Dal buio, come se uscissero dal nulla, comparvero altri uomini, alcuni avevano estratto il loro pene e se lo masturbavano. Sentii molte mani sfiorare e lambire il mio corpo, attonita e irrigidita, gridai per chiamare il mio Lorenzo.
    
    Lui era sempre lì, poco distante, mi guardava e a sua volta si teneva in mano il cazzo scappucciandoselo lentamente.
    
    Gli sconosciuti mi sollevarono il vestito e me lo sfilarono febbrilmente, anche il reggiseno fu sganciato e tolto, ero nuda fra una decina di maschi infoiati. La porta del Suv si aprì e vidi dapprima una scarpa scura con il ...