1. 07 Diario segreto di un dirigente perbene – La professoressa (Ingrid)


    Data: 23/01/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Leo71, Fonte: RaccontiMilu

    ... strusciarglielo sulla figa decisamente bagnata, non volevo darglielo subito.
    
    Vedevo come la tensione dell’attesa stava eccitando entrambi.
    
    Entrai nella sua fighetta con solo la punta del mio uccello, lentamente, strappandole un gemito.
    
    Respirava velocemente.
    
    Affondai sempre di più. Una, due, tre volte.
    
    Poi mi ritrassi.
    
    Aveva la gambe spalancate, una vista davvero eccitante.
    
    Iniziai a massaggiarle l’ano con due dita ben insalivate, poi mi sdraiai su di lei penetrandole quel buchetto stretto e caldo.
    
    Le mie gambe erano intrecciate con le sue e gliele tenevano ancora più allargate mentre iniziavo a muovermi dentro di lei.
    
    Le presi le mani e lei iniziò a stringermele forte.
    
    – Ti piace il mio culo, amore?
    
    – E’ bellissimo tesoro, un bellissimo regalo
    
    Iniziai a pomparla sempre più forte mentre iniziò ad urlare e godere a voce molto alta, come non aveva mai fatto. Sentivo il suo sfintere contrarsi sul mio uccello mentre lei continuava a gemere con la voce che tradiva un misto di dolore e piacere.
    
    Venni copiosamente, con un orgasmo intenso che mi fece avere degli spasmi. Uscii da lei, la girai verso di me, ci abbracciammo ed iniziammo a baciarci.
    
    – Ora è tuo. Puoi usarlo quando ...
    ... vuoi.Ichi liebe dich….
    
    La strinsi forte.
    
    Ci frequentammo per circa un anno.
    
    I primi mesi furono intensi e meravigliosi ma poi il mio lavoro aveva iniziato a portarmi sempre più via da Monaco, dove ero costretto ad andare a volte solo per vederla e solo per i fine settimana.
    
    Un giorno mi contattò sulla chat di Skype, che ormai usavo costantemente sia per lavoro che per comunicare con gli amici. Mi scrisse che non funzionava più e che si era innamorata di un suo collega.
    
    Fui scaricato telematicamente.
    
    Mi incazzai da brutto, non tanto perchè mi aveva lasciato ma per il come.
    
    Capivo le difficoltà ed all’epoca la mia priorità era ancora fortemente la mia carriera, ma essere mollato con un messaggio… lo trovavo umiliante dopo tutto quello che c’era stato tra noi.
    
    Ci sentimmo al telefono e ci accordammo per rivederci nuovamente a Monaco. La raggiunsi nel suo appartamento, parlammo un po’, poi ci lasciammo trascinare e facemmo l’amore tutto il pomeriggio.
    
    -Vuoi fermarti a dormire?
    
    – No… ho una camera all’Hilton
    
    Sorrise e mi abbracciò forte, poi rimase nuda sul letto a guardarmi mentre mi rivestivo e me ne andavo.
    
    Da quella sera non la vidi mai più e non ebbi più sue notizie.
    
    m.amorini@email.it 
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