1. Ancora una notte- Quinta parte


    Data: 27/03/2021, Categorie: Etero Sensazioni Autore: alterego, Fonte: RaccontiMilu

    Entriamo da Gucci, ci accoglie il direttore di sala che ci chiede di cosa abbiamo bisogno con la tipica untuosa gentilezza di questi papaveri griffati, Marta gli risponde che vuole dare un’occhiata in giro. Vaga per lo show room ma sembra che la sua attenzione sia rivolta più al personale che si aggira indaffarato per la sala che non ai prodotti, vede una commessa e le si avvicina per chiedere qualcosa riguardo una costosa borsa che campeggia in uno scaffale. La commessa è una bella ragazza mora, capelli ricci, carnagione scura, con un viso ampio e solare e un sorriso smagliante di denti perfetti e bianchissimi, dalla targhetta spillata sulla giacca del tailleur leggo che si chiama Sara.
    
    Marta si intrattiene a lungo con la ragazza che con pazienza e cortesia le mostra il campionario del negozio. C’è qualcosa negli occhi di Marta che non misfugge, qualcosa di diverso che nulla ha a che fare con la donna viziosa, acida e snob che conosco. Terminati gli acquisti stacca un altro assegno da 6000 euro e si reca dal direttore di sala per complimentarsi per la competenza e la professionalità della ragazza. Conoscendo Marta rimango esterrefatto, Sara è emozionata e anche un po’ perplessa, i nostri sguardi per un attimo si incontrano e Sara mi guarda quasi schifata, penso che creda che io sia il giovane mantenuto della signora, come faccio a dirle che sto solo lavorando?
    
    Quando usciamo siamo carichi di buste e bustone, ci avviamo verso la macchina, Marta cammina lentamente, deve ...
    ... avere la testa altrove. In auto vedo dallo specchietto che ha ora indossato dei grandi occhiali da sole da cui sotto stanno sbucando delle grosse lacrime e la smorfia di chi lotta per trattenere il pianto. Non so cosa l’abbia turbata, ma una rotellina comincia a girare nell mia testa, solo una rotellina però.
    
    Tornati in albergo mi chiede di seguirla in camera, in ascensore si toglie gli occhiali mostrando due occhi di una tristezza infinita che evitano accuratamente di guardarmi e il trucco completamente sfatto.
    
    Arrivati in camera neanche il tempo di chiudere la porta e mi si butta braccia al collo in un pianto dirotto e disperato.
    
    Sono colpito e imbarazzato ma non posso negarle la spalla su cui piangere, Marta mi strige forte fino a farmi male disperandosi, non ho mai visto nessuno piangere così disperatamente e meno che mai sulla mia camicia che sento bagnarsi di lacrime facendomi toccare con mano l’incommensurabilità di quel dolore infinito. Cerca di balbettare qualcosa tra i singhiozzi, mi sembra di capire
    
    ‘Fa tanto male’, cerco di consolarla ‘Cosa fa tanto male?’ le chiedo io carezzandole il capo ‘Fa tanto male, Davide! Non immagini quanto…’ replica lei tra i singhiozzi. Le afferro delicatamente il mento per dirigere il suo sguardo verso di me ‘Cosa fa tanto male, Marta?’ mi guarda fisso negliocchi ‘ non lo saprà mai…’ ed esplode nuovamente in quel pianto struggente ‘Cosa non saprà mai, Marta? Sfogati pure, a me puoi dirlo’ la rassicuro io, sembra che si stia ...
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