1. La mia “seconda” volta


    Data: 22/03/2021, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Lesbo Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu

    ... completavamo con i rispettivi partner la sera. Mio marito sembrava aver smaltito la sorpresa della mia nuova io e dopo un periodo un po’ taciturno era ritornato il ragazzo che avevo sposato: allegro, estroverso, sempre pronto a compiacermi. A letto andava a meraviglia, sia con lui che con Enzo col quale mi vedevo senza schemi fissi.
    
    Quella mattina, salutandomi prima di andare al lavoro, Mirko mi disse che la sera avrebbe avuto una sorpresa per me. Per tutta la giornata pensai a questo, non c’erano ricorrenze che ricordassi. Valeria, a cui lo confidai, mi disse che sarebbe stato senz’altro qualcosa di romantico, e così mi feci un mare di film mentali e uscii dal lavoro correndo come una scolaretta al primo appuntamento.
    
    Arrivata a casa trovai luci soffuse, candele profumate dappertutto, una musica dolce diffusa in tutti gli ambienti, e Mirko che mi accolse con un bacio che mi fece inumidire la micina.
    
    Mi fece promettere che lo avrei assecondato, qualsiasi cosa mi avesse detto di fare, e iniziò dicendomi di andare a fare una doccia. Lo feci e mentre mi asciugavo lui mi gridò di indossare quel che mi aveva lasciato sul letto. In camera trovai un completo nero, con inserti in pizzo che lasciavano vedere capezzoli e micia in trasparenza, i glutei completamente scoperti. Da indossare, sopra, un neglig&egrave anch’esso nero, cortissimo, trasparente. Per finire un paio di scarpe tacco 15, ovviamente nere, che avevo visto in un negozio insieme a lui e che sognavo da tempo. Mi ...
    ... guardai allo specchio, mi sentivo veramente sexy.
    
    In cucina ci fu un’altra sorpresa: dopo il bacio con cui lo ringraziai mi fece sedere al tavolo su cui, insieme a piatti da cui emanava un profumo delizioso, c’erano tre rose rosse che parevano nere alla luce fioca di due candelabri. Non era finita: mi si avvicinò con in mano una sciarpa di seta la quale, dopo averla usata per carezzarmi tutto il corpo, mi bendò dicendomi che mi avrebbe detto lui quando toglierla.
    
    Mi fidavo di lui e eccitata dalle novità attesi le sue mosse.
    
    Mi si sedette vicino, mi baciò e poi appoggiò, sulle mie labbra ancora aperte, un qualcosa di freddo, rugoso. Saettando la lingua riconobbi una fragola. Me la spinse dolcemente dentro e io la mangiai. Mi imboccò così, un pezzettino alla volta, con pietanze e frutta, aiutandomi con piccoli sorsi di un vino fresco e leggero. Era tutto delizioso ma aspettavo con ansia il dopo, la mia micina abbondantemente bagnata dai baci e dalle carezze con cui alternava cibo e vino. Era una dolce tortura che giunse alla fine sancita da un ultimo bacio profondo. Senza togliermi la benda mi fece alzare e mi condusse al divano dove mi disse di aspettare immobile.
    
    Ero tentata di togliermi la benda ma sapevo che avrei rovinato tutto, e così attesi.
    
    Passarono forse due minuti quando lo avvertii porsi davanti a me, dirmi di aprire la bocca, tirare fuori la lingua. Obbedii e sentii appoggiare su di essa una presenza calda e vibrante. Non ebbi bisogno di incitamento ...
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