1. Indiscreta e irriverente


    Data: 20/03/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... in quel preciso frangente, senza farti abituare all’aroma del luogo, ti chiesi di togliere le comode scarpe da ginnastica assieme alle calze sportive, sì, perché io t’avevo appositamente richiesto di camminare scalza sul prato appena rasato perché eri deliziosamente curiosa, cominciasti così a esplorare la zona attorno a quella comoda panchina di legno, cornice e teatro d’amanti frettolosi, di litigate furiose e di perenni battibecchi familiari.
    
    Io sorridevo vedendoti felice e positiva, audace e libera d’eseguire ogni mia richiesta, malgrado ciò dovetti farti tornare come una cagnetta sciolta dal collare, dacché scorrazzavi a destra e a sinistra, marcando con il tuo respiro il territorio che ci circondava. Io comincio sennonché a sedurti marcatamente con le parole, dato che quello era il luogo confacente, dal momento che avevo la necessità di confermare avvalorando in seguito ogni mio dubbio, che seppur distante, la tua intenzionalità era stabilita da un periodo che si era prolungato per settimane con continue attenzioni da parte d’entrambi. Finalmente eravamo davanti per poter conversare di quello che sarebbe stato, in altre parole riconsiderare riesaminando voce su voce il nostro rapporto così privato e speciale: una disparità di ruoli complementari che si sarebbero combinati nel giro di qualche manciata di secondi, poiché come in un convenzionale contratto chiesi scandendo ogni singola sillaba:
    
    ‘Mia Federica, sei proprio sicura che vuoi essere la mia ...
    ... schiava?’.
    
    Questa era una domanda né retorica né scontata, tutt’altro, perché era una precisa richiesta che prevedeva un impegno notevole da parte d’entrambi, abbandonarsi, affidarsi, donandosi del tutto senz’alcun limite, giacché &egrave ben raro come offerta che si può fare verso terzi. D’altra parte impugnare la promessa integrale della vita d’una persona, che tra l’altro s’accoglie sotto la propria protezione &egrave un impegno gravoso e ricorrente, perché ambedue eravamo ben certi di quello che volevamo radicalmente. Al tuo assenso io ti chiesi di cambiarti indossando al posto dei jeans la gonna, al posto delle scarpe comode i tacchi alti e aggiunsi sottolineando:
    
    ‘Senz’intimo, ricordi?’ – espressi io, perché in tal modo volevo.
    
    Le tue seducenti culottes nere le sfilasti con candore e pudicizia, regalando un nuovo rossore alle tue guance, perché fu solo un attimo, giacché poco dopo sorridevi alquanto sbalordita. Camminare con la gonna svolazzante e senza nulla sotto per qualche chilometro era persino un modo per anticiparti il mio piacere d’esporti, per il semplice fatto che unicamente il tuo padrone conosceva che cosa indossavi di sotto: nulla. Ogni tanto sfioravo i tuoi glutei che sentivo compatti muoversi senza niente attorno, lo stesso facevano i capezzoli afflitti a turno, perché nel tempo in cui le scarpe eleganti mordevano i tuoi talloni costringendoti a una camminata innaturale e sofferta, tu in punta di piedi trovavi la posa meno dolorosa e in quella posizione il fondo ...