1. Indiscreta e irriverente


    Data: 20/03/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Dopo un pranzo lento e altrettanto duraturo, eravamo usciti finalmente da quella locanda, perché poco dopo cominciava quel percorso associato a quei numerosi cenni della testa, accompagnati da composti e riservati sorrisi e dalle difficoltà evidenti del respiro. Ero più che certo, in quanto m’accorgevo che Federica era realmente la mia beneamata sottomessa: curiosa, fresca, perversa, sensuale e per di più imprevedibilmente e sorprendentemente timida: era lei, la mia Federica. Io l’agguantai per mano per portarla nel luogo dove avrebbe potuto alitarmi in silenzio, lassù in quella salita impervia ostacolati solamente dai raggi brucianti del sole. La sua pelle delicatamente chiara era rossa per le sensazioni forti d’avermi accanto, perché il martellare della luce aveva lo stesso effetto del lento ruscello, dolce e impetuoso su quel ciottolo delicatamente adagiato ed esposto nel suo letto, perché voleva indossare gli occhiali per proteggere gli occhi colore del cielo.
    
    In quella speciale occasione glielo proposi, d’altra parte come mia costante abitudine, ovverosia l’essere guidata da me mano nella mano, per la strada a occhi chiusi affidandosi completamente alle mie grinfie. Io frattanto ne verificavo l’eccitazione strattonando la punta dei seni a forma di piccolo calice, mentre i bottoni deformavano la linea della maglietta aderente, già divenuti compatti fra le mie dita, disponibili e in ultimo remissivi. Il baccano cittadino diminuiva, scomparivano i rumori molesti, ...
    ... spariva il brontolio dei tanti turisti, così come lo scoppiettio dei numerosi motorini guidati dagli adolescenti sempre di corsa, mentre le macchine con il loro noioso e ripetitivo rombo rimanevano soltanto un ricordo. Ecco finalmente il silenzio, il canto degli uccelli, la voce del vento che attraversava le frasche maestose degli alberi, il tacchettio dei nostri passi cadenzati e dopo i suoni ecco magicamente gli odori, l’umidità raccolta nell’aria, l’odore del bosco, il profumo dell’erba tagliata, l’assenza dell’inquinamento, giacché i polmoni s’aprivano desiderosi e lieti di gustare inedite novità.
    
    Le uniche sensazioni palpabili per la mia Federica costretta con le palpebre serrate, erano quelle tonalità chiaro-scure dovute ai forti raggi solari che penetravano fra i folti rami, donando sulla pelle bruschi schiaffi di calore. Io ti feci sbattere contro l’angolo della panchina e seduta ti feci aprire gli occhi mentre la bocca si spalancò gioiosa per l’occasione, giacché era entusiasta del luogo e piena sennonché di me. Da ultimo, dopo tanta attesa, tu scoprivi il paradiso che t’avevo promesso per giorni, in quanto t’avevo portato incredibilmente nel cuore della città, poiché era uno spazio immerso in un bosco ben nascosto all’interno di quelle mura cittadine, che ben pochi conoscevano. Alla fine, come un animale domestico, che viene liberato dopo giornate di forzature in casa, annusavi l’erba circostante, ti facevi carezzare dalla brezza calda che raggiungeva i nostri visi. Io ...
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