1. Apro gli occhi


    Data: 17/03/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Lesbo Autore: EmmaS, Fonte: RaccontiMilu

    ... toglie il fiato…ancora non mi sono ripresa dalla prima, che subito, ne arriva una seconda, e una terza…dal ritmo con cui arrivano, deduco che sta usando due fruste. Man mano, diventano sempre più forti e veloci…non c’è punto del mio culo, che non venga colpito…è furibonda…e come darLe torto…? .Riesco a non urlare, solo perchè sto mordendo le lenzuola…ormai, sono zuppe della saliva, e delle mie lacrime, che scendono abbondanti dal mio viso…le natiche, ormai sono in fiamme…bruciano…fanno male…non so ancora quanto riuscirò a resistere…sono quasi sul punto di supplicarLa di smettere… .Ad un certo punto, si ferma…sento che lascia cadere le fruste sul pavimento…ha il fiatone… respira con affanno…si avvicina e mi fa ” Sentito male… Emma…?” “si. Signora…” rispondo tra le lacrime. “bene…perché non ho ancora finito con te…”. Si alza e traffica ancora vicino alla scrivania…sento dell’ olio, colare sul mio buchino dietro…prima, lo penetra con un dito…poi due… poi tre… ed in fine, inizia a spingere dentro un plug, di medie dimensioni . Sento il buco dilatarsi…fa male…le frustate lo hanno distrutto…ogni minimo contatto è insopportabile… lo ruota, lo spinge e lo manda sempre più in profondità…vorrei supplicarLa di smettere…ma so, che sarebbe inutile…so, di meritarmi tutto ciò…Finalmente, lo ha inserito tutto…Ora mi sento aperta…distrutta…ma il dolore fisico, è nulla, in confronto a ciò che provo…mi sento una merda, dilaniata da quella maledetta sensazione che ti lascia il pianto…spezzata ...
    ... dall’ idea di aver deluso profondamente…ma, il peggio, deve ancora venire…Si avvicina alle caviglie e le slega…fa lo stesso con i polsi. “Mettiti in posizione”, la Sua voce, è fredda, sembra quasi triste…Mi affretto a fare come ordinato…anche se con un po’ di fatica, ormai, ho le gambe e le braccia completamente addormentate…senza parlare del male, nel premere i talloni contro quel culo martoriato…ancora aperto dal plug. “Guardami negli occhi, piccola Emma”… è la prima volta in tutta la sera, che mi chiama “piccola”…la Sua voce è triste e malinconica…obbedisco all’ istante, ci sosteniamo lo sguardo a vicenda per qualche minuto…poi Lei si avvia verso la porta… mi sembra di scorgere gli occhi lucidi, in Lei…”E’ stato bello, piccola…ma è arrivato il momento di separarci…addio… Emma…” a quelle parole, il mondo mi cade addosso…sento il mio cuore spaccarsi in due…è come se mi avessero pugnalato. Come? se ne sta andando? mi abbandona? inizio a gridare e piangere, sono disperata…”NO!NON SE NE VADA! …NON MI LASCI!…LA SCONGIURO…NON LO FACCIAAA…!!”Sento un rumore in lontananza…sembra un telefono che suona…mi sveglio di botto. Sono completamente bagnata…ho il cuore che batte all’ impazzata…le coperte sono tutte all’ aria…mi guardo attorno… cerco di capire…vedo il telefono sul comodino ,con la schermata della sveglia ,che sta suonando e indica le 5.00 AM, la spegno…mi guardo ancora una volta attorno…faccio un bel respiro profondo e capisco, per fortuna, che è stato tutto un brutto sogno, un ...