1. Zia francesca


    Data: 20/01/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: pisellino_it, Fonte: Annunci69

    ... mutande.
    
    La interruppi bruscamente nel suo racconto e le dissi che avevo urgente bisogno del bagno.
    
    Mi alzai di scatto ma una grossa macchia di umido aveva già imbrattato i pantaloni proprio vicino al rigonfiamento del mio pacco.
    
    Il suo sguardo cadde proprio li.
    
    Feci finta di niente e mi allontanai in fretta per andare in bagno ma, poco prima di uscire dalla stanza, mi fermò:" Marco, fermati, non andare!".
    
    Mi bloccai sulla porta, girai solo la testa verso di lei.
    
    " Scusami, è colpa mia, credo che il mio racconto ti abbia scosso un po' troppo; beh, in realtà ha scosso un po' anche me" disse Francesca con voce sensuale e poi aggiunse: " Dai, vieni qui di fianco alla tua zietta preferita, lascia che ti aiuti io".
    
    Io: "Scusa, aiutarmi in cosa?".
    
    Francesca: " Tu sei sempre buono e caro con me, mi ascolti, mi consigli, mi capisci e poi sei anche un bel ragazzo. Ora voglio farti un regalo, su dai vieni qui".
    
    Misi da parte l'imbarazzo e la timidezza e mi avvicinai con l'erezione nei pantaloni vicino a lei.
    
    Francesca si sedette sul bordo del letto, io ero in piedi di fronte a lei con il pacco all'altezza del suo viso.
    
    Prese un elastico per capelli e raccolse la sua folta chioma bionda lasciando libero il viso.
    
    Con le due mani mi slacciò prima la cintura e poi i pantaloni e in un sol colpo liberò il cazzo che schizzò fuori come una molla.
    
    Francesca:" Eh si, è proprio bello. Ti confesso che qualche volta, durante le nostre chiacchierate, ho ...
    ... fantasticato sulla forma e misura del tuo uccello ma non avevo mai avuto il coraggio di andare oltre, non sapevo come avresti reagito".
    
    Mentre ascoltavo le sue parole vidi che dalla mia cappella bagnatissima si stava allungando una goccia gelatinosa pronta a colare sul pavimento. Francesca non perse tempo e la raccolse prontamente con la lingua.
    
    Mi guardò negli occhi e mi disse di godermi quel momento: afferrò l'uccello con la mano sinistra e tirò con energia verso il basso lasciando completamente scoperta e tesa la grossa cappella che sormontava la mia asta.
    
    Avvicinò le labbra alla punta, le apri e iniziò a farle scorrere su e giù fin dove il cazzo non diventava tanto largo da impedirle di proseguire. Andò avanti così per un po' aiutandosi con la mano a dare attenzioni alla porzione di cazzo che la sua bocca non riusciva a raggiungere.
    
    Era bellissimo guardarla dall'alto assorta nel suo lavoro. La lasciai fare senza dire una parola e dopo un po' iniziai a muovere il bacino ritmicamente, assecondando i movimenti della sua testa.
    
    Per un attimo diede tregua alla sua bocca senza però fermare il movimento della mano.
    
    Mi guardò e mi sorrise soddisfatta di ciò che stava facendo e poi ritornò a dare tutte le sue attenzioni al mio cazzo.
    
    Avevo le mani penzolanti lungo i fianchi, non sapevo dove e metterle e mi venne spontaneo poggiarle sulla sua testa. Lei alzò lo sguardo e, con la bocca piena di cazzo, mormorò:" scopami la bocca".
    
    E così feci: le tenni la testa ferma ...