1. 114 – Laura fa la schiava puttana in autostrada


    Data: 12/02/2021, Categorie: 69, Cuckold Etero Sesso di Gruppo Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    Io sono Laura, per intenderci Laura di Alex e con il mio uomo, circa dieci giorni or sono percorrevamo l’autostrada, io stavo al posto del passeggero e indossavo un vestito rosso cortissimo che mi lasciava completamente scoperte le cosce. Per via delle molte esperienze precedenti ero perfettamente cosciente di essere troia ma prima di quel giorno non avrei mai creduto di poter essere anche una troia così maiala e provocatrice. Ero praticamente sposata con il mio Alex e come già detto in precedenza, con lui avevo fatto diverse esperienze, ma sempre organizzate da lui e in qualche modo programmate. Quel giorno, all’insaputa del mio uomo, mi sono ritrovata a civettare con quattro uomini a bordo di un fuoristrada. Loro ci sorpassavano, salutavano e dall’alto del loro mezzo mi guardavano allupati le cosce, io, di nascosto, ricambiavo strizzando loro l’occhio. Mi accorsi che rallentavano apposta e aspettavano che Alex li superasse e poi ancora noi che li sorpassavamo e il ciclo si ripeté a lungo. Ad un certo punto, per fare rifornimento il mio compagno mise l’indicatore di direzione e ci infilammo in un autogrill; guardai nello specchietto laterale e mi accorsi che loro ci avevano seguiti. Scendemmo noi e la stessa cosa fecero loro, entrammo al bar e ancora i quattro che ci seguivano. Mentre Alex girava per gli scaffali, io feci la coda alla cassa, uno degli occupanti del Suv si mise dietro di me e sentii chiaramente che appoggiava il basso ventre contro il mio culo. Mi voltai e ...
    ... lui si scostò chiedendomi scusa, ma appena mi girai percepii la sua mano chiudersi a conchiglia sulla mia chiappa destra. Mi girai nuovamente e da vera zoccola che sono sfacciatamente gli sorrisi.
    
    Nel frattempo al mio fianco era tornato il mio Alex. L’uomo tolse prudentemente la mano dal mio sedere e finse assoluta indifferenza. Poi uno degli altri con la scusa di chiedermi una informazione si affiancò al suo amico e mi domandò se conoscevo l’uscita per una certa località. Iniziai così a spiegare e a questo punto Alex mi disse di spostarmi dalla coda che ci avrebbe pensato lui.
    
    Ci allontanammo un po’ io e tre di loro e quando fummo al fondo del bar ruppero decisamente gli indugi e mi chiesero il perché per parecchi chilometri io gli avessi fatto l’occhiolino. Spiegai che visto che mi salutavano e che mi guardavano spudoratamente io avevo semplicemente ricambiato. Uno di loro si rammaricò che non ero sola perché altrimenti ci saremmo potuti divertire. Risposi loro che forse saremmo riusciti a farlo ugualmente. Il più giovane mi disse che loro erano quattro amici ai quali, in amore piaceva comandare. Risposi che a me piaceva invece eseguire gli ordini. La cosa era vera, una delle mie fantasie più sfrenate era di essere trattata come una schiava. Sempre il giovane che si presentò come Nicola mi chiese se sarei stata disposta a fare tutto quello che mi avrebbero chiesto di fare.
    
    Li guardai tutti con aria di sfida e gli risposi decisa di si, anzi per essere più chiara gli ...
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