1. UN POMPINO AD UN AMICO (DA PARTE DELLA PROPRIA MOGLIE)


    Data: 12/02/2021, Categorie: Cuckold Dominazione / BDSM Sesso di Gruppo Autore: gallocedro5, Fonte: RaccontiMilu

    ... ma la complicità con lui e la fiducia che avevo nel mio amico me la faceva vedere lei in secondo piano, come l’amante, anzi preso dalla perversione , dalla sua bellezza fisica e da come ero riuscito a farla vestire, era la mia schiavetta del desiderio, il suo corpo e la sua bravura sessuale’.
    
    Io mi sedetti per terra affianco a lei volevo seguirla bene, molto bene, volevo incitarla ogni secondo, tirarle fuori il meglio di lei , doveva fare il pompino migliore della sua vita’
    
    Io ero seduto per terra, lei invece in ginocchio da vera puttanella, da vera schiava, da vera pompinara, Giorgio era il pascha’, era il cliente, il padrone, il principe seduto comodo sul divano, con le gambe aperte per permettere a lei di leccarglielo bene.
    
    Io dal lato vedevo uno spettacolo stupendo, una bella figa che conoscevo molto bene, con ai piedi delle belle scarpe col tacco, poi dei collant velati, belli da palpare, due gambe stupende, raccolte, unite, in ginocchio e poi su le gambe che prima di venir coperte da una minigonna oramai accorciata fino quasi alle parti intime, non riusciva più a nascondere la balza, il rinforzo, la parte più scura e poi l’apertura con quindi poi una parte della pelle morbida e liscia completamente nuda.
    
    Questo ogni volta che lo guardavo mi diceva che sotto lei era aperta, c’era libero accesso alle mutandine, al perizoma alle parti del desiderio, al suo tesoro’.erano proprio collant da mignotta, da una che ‘la dava via’ o da una che la voleva usare per ...
    ... far impazzire il maschio’
    
    Anche se eravamo noi che le avevamo dato i collant’.ma lei li aveva indossati’quindi ci stava’
    
    Comunque salendo vedevo la magliettina un po’ trasparente e poi quella bella quarta abbondante di seno, uhmm, una prelibatezza, una cosa che molte donne non potevano darci, ma lei si, era ottimo per le spagnole’e per assaporarle succhiandole e mungendola..
    
    Su poi aveva questa boccuccia col rossetto e questi occhi da cerbiatta.
    
    Io l’abbracciavo e le parlavo all’orecchio: sei bella, bellissima, dai , dimmi come è’questo è grosso, riesci a farlo entrare nella tua boccuccia? Senti la cremina calda che lui gentilmente ti dona, degustala, tira, succhialo e lei arriverà, se sei brava.
    
    Io le spinsi il collo’.dai vai, su non tirarti indietro, sentilo’solo con me riesci a farmi morire od anche con lui? Non farmi fare brutte figure,fallo per me’, ti prego’dai aprila, tira fuori la linguetta , fammela vedere’passagliela sotto dove lui ha la cordicella, scappellaglielo bene, dai usa le tue manine, così bravapiano ma con decisione ed attrazione, ooo, si,,, guarda che cappellona che hai creato, vedi che è eccitatissimo.
    
    Intanto si sentiva Giorgio ansimare, respirare con piacere’.
    
    Io: dai guardagli bene la cappella, tira fuori la lingua e passagliela sotto, avanti ed indietro, destra e sinistra, su tutta la parte sotto della cappella, devi stuzzicarglielo, devi trovare la sua zona del piacere, ognuno ha il suo punto e tu lo devo trovare, alzaglielo e ...
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