1. rapita


    Data: 20/01/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: CxMIII, Fonte: RaccontiMilu

    ... una foga incontrollabile.
    
    Penso che voglio venire, voglio raggiungere l’orgasmo, altrimenti tutta questa sofferenza non sarà servita a niente.
    
    Ecco, lui c’è riuscito, quasi mi ha sollevata da terra mentre spingeva con maggior forza e sentivo lo sperma che mi invadeva, spruzzo dopo spruzzo.
    
    Alla fine si è staccato da me, lasciandomi con la vagina gocciolante e l’orgasmo mancato per un soffio, come un grido strozzato in gola.
    
    Se potessi toccarmi ci metterei un attimo a venire, ma le mie mani sono in alto, legate ed incatenate.
    
    E allora provo ad impietosirlo: ‘ti prego, fammi venire ‘ anche io …’
    
    Nei suoi occhi leggo un lampo strano, forse ho sbagliato a condividere con lui questa mia vulnerabilità, penso mentre lo vedo dirigersi di nuovo verso il bancone.
    
    Oddio, ora riprende a frustarmi!
    
    Invece torna tenendo in mano una specie di paletta di legno.
    
    Prima osserva la mia vagina, rossa, dilatata e sporca del suo sperma, poi allunga un dito e mi tocca il clitoride gonfio ed io sobbalzo.
    
    La paletta è fatta di legno leggero e flessibile, la prova prima a vuoto nell’aria, poi mi assesta un colpo.
    
    Non è terribile come la frusta, ma sono così sensibilizzata che mi sembra di essere stata colpita da una scarica elettrica e mi contorco per quello che mi permette la posizione.
    
    La paletta si abbatte nuovamente su di me, il colpo non è forte, d’altra parte anche il primo non lo era stato, ma questa volta centra il clitoride ed io non riesco a non gridare, ...
    ... poi vengo scossa da dei tremiti incontrollabili, allora lui continua, tanti piccoli colpetti, che arrivano sempre a destinazione.
    
    Se potessi muovermi liberamente, cercherei di chiudere le gambe per ripararmi, invece resto lì, completamente esposta alla paletta che aumenta la sensibilità della parte ad ogni nuovo colpo.
    
    Sono venuta, lui si è fermato con la paletta in aria, e mi ha lasciato emettere tutte le grida di gioia di rito.
    
    Quando l’ho visto con in mano il tubo di gomma verde, lì per lì non ho capito, poi lui, dopo avermi sparato un getto di acqua gelida in mezzo alle gambe ha cominciato ad insaponarmi. Dopo tre passate abbondanti, la mia vagina ha perso ogni traccia del rapporto avuto con lui.
    
    Sono così stravolta che poi mi sono addormentata.
    
    Mi sono svegliata sentendo che i piedi poggiavano liberamente sul pavimento.
    
    Mi sta slegando.
    
    Per sciogliermi le braccia deve salire su un panchetto ed io gli frano addosso, una volta liberata.
    
    Scende dal panchetto sostenendomi e poi mi fa fare qualche passo fino a lasciarmi cadere su una sedia impagliata.
    
    Faccio un salto, quando le mie chiappe martoriate vengono a contatto con quella ruvida superficie, poi lui, dopo essersi assicurato che non possa cadere si allontana.
    
    Torna portandomi una tuta da ginnastica grigia.
    
    Praticamente mi ha dovuta vestire, come se fossi una bambina, poi mi ha applicato nuovamente un tampone con il narcotico, ed ho perso conoscenza.
    
    Mi sono svegliata la mattina presto, ...
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