1. rapita


    Data: 20/01/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: CxMIII, Fonte: RaccontiMilu

    Sono stata presa nel garage di casa.
    
    Tante volte, quando mi capitava di tornare tardi da sola, ci avevo pensato: il garage è un posto pericoloso perché è isolato e non ci passa mai nessuno.
    
    Però non avrei mai pensato che mi sarebbe potuto capitare alle 5 del pomeriggio.
    
    Non l’ho sentito arrivare, avevo appena chiuso la macchina, quando sono stata afferrata da dietro, una lieve pressione su bocca e naso con qualcosa di morbido e bagnato dall’odore strano, ed ho perso i sensi.
    
    Ricordo solo vagamente di essere stata trascinata, poi un breve viaggio, sdraiata sul pavimento di qualcosa che poteva essere un furgone e infine il vuoto, il buio.
    
    Mi sono risvegliata in un ambiente sconosciuto e la mia mente, ancora annebbiata dal narcotico, ha impiegato un po’ a comprendere la situazione.
    
    Mi trovo in una cantina, o comunque un locale sotto terra, perché non ci sono finestre o aperture da cui possa entrare la luce naturale.
    
    Un ambiente spoglio, anonimo dove l’unico arredo che vedo è un bancone di metallo.
    
    Io sono proprio al centro della stanza, sotto il tubo al neon nudo che inonda la mia prigione di una luce fredda ed irreale.
    
    Sì, ho detto prigione, perché sono legata.
    
    I polsi e le caviglie sono serrati da fasce di cuoio, legate con delle strisce di pelle, da cui partono delle catene fissate a dei ganci nel muro.
    
    Sono completamente bloccata, con braccia e gambe allargate, in una posizione innaturale e fastidiosa.
    
    Il mio cervello si mette in moto: ...
    ... quali possono essere i motivi che spingono qualcuno a rapire ed imprigionare una donna?
    
    Le ipotesi sono due: mi uccide oppure mi violenta, oppure entrambe, insomma non c’è da stare allegre.
    
    Il vestito nero, un po’ aderente, fascia le mie forme di donna un po’
    
    , come sono sempre stata.
    
    Non sono grassa, ma non sono mai stata una taglia 40, neanche a 16 anni: allora ero una ragazzona alta e robusta, con seni, sedere e cosce di proporzioni generose.
    
    Ora che sono arrivata alla quarantina ho messo su un filo di pancia ed i fianchi si sono leggermente allargati, ma mi piaccio ancora.
    
    Piacerò anche al mio rapitore?
    
    Questo pensiero mi riempie di angoscia e ripenso alle due ipotesi sulla mia sorte.
    
    Credevo di essere sola e invece mi sbagliavo, lui, il mio rapitore, se ne stava in silenzio dietro di me, forse aspettava solo che mi svegliassi.
    
    Ora ce l’ho di fronte, è vestito completamente di nero ed in testa porta un passamontagna attraverso il quale si vedono solo gli occhi, i buchi delle narici e la bocca.
    
    Vorrei dire qualcosa, supplicarlo di non farmi del male ma ho la lingua paralizzata.
    
    Beh, parlerà lui, no?
    
    Invece non dice niente, continua a guardarmi, forse sta pensando cosa fare di me.
    
    Si dirige verso il bancone apre il cassetto e prende qualcosa.
    
    Quando torna verso di me mi accorgo che tiene in mano un paio di forbici, e allora comincio ad urlare.
    
    Mi agito, scuoto le catene fissate al muro ma ottengo solo il risultato di farmi male ai ...
«1234...»