1. La mamma e la sua amica d’infanzia mie amanti 3


    Data: 18/01/2021, Categorie: Incesti Autore: Cazzo Grosso, Fonte: EroticiRacconti

    ... troia. che non vede l’ora di essere presa”
    
    Portammo Paola nella stanza da letto di mamma, la facemmo svestire, poi coricare supina, incominciammo a titillarle il clitoride, dopo alcuni minuti presi a limonarla, lasciando che Elisa le stimolasse sia le piccole che le grandi labbra della figa, ad un certo punto La troia incominciò a urlare, sbattere i pugni e girare velocemente la testa da destra a sinistra e viceversa, a questo punto dissi a mamma:
    
    “Dai Elisa è ora di sfondarla, vedi come gode, dopo il nostro trattamento godrà molto di più!”
    
    “Sarà anche sfondata come una porta abbattuta da un ariete, ha, ha, ha”
    
    “Ha, ha, ha, mamma l’avresti mai detto che questa puttana si sarebbe fatta sfondare da noi?”
    
    “No amore non pensavo che fosse troia e porca fino a questo punto! Su dai ora facciamola godere come non mai!”
    
    Presi la mano di mamma, incrociammo le dita poi introducemmo il doppio pugno nella figa di Paola, la quale lanciò un urlo disumano, cercando di ritrarsi, anche mamma fece per fermarsi, ma con forza io continuai infilando oltre al pugno anche il braccio fino al gomito, estraendolo e riemergendolo, questo movimento lo facemmo per 5/6 volte, poi dissi a Elisa:
    
    “Ora allarghiamogli la figa più che possiamo, poi fra qualche tempo quando si sarà abituata, le allargheremo anche quella porta aerei che si trova ...
    ... per culo, ha, ha, ha”
    
    “Ha, ha, ha così le squarteremo tutti i buchi!”
    
    Allargammo le braccia uno in senso opposto all’altra, la troia gridò di dolore, le allargammo la figa, tanto che lo spazio che si creò tra le braccia poteva inserirsi un cazzo di 10 cm di diametro.
    
    Mamma per farla smettere attaccò le sue labbra a quelle di Paola e la limonò.
    
    Il trattamento durò circa mezzora, poi La troia svenne, io abbracciai mamma e dissi:
    
    “Ora amore dopo aver esaudito le esigenze della tua amica, pensiamo a noi. Ho voglia di entrarti nelle mutande e metterti incinta!”
    
    “No amore sai che lo vorrei tanto anch’io, ma come facciamo con tuo padre?”
    
    “Mamma fin che non t’ho ingravidato non c’è problema, poi basta che ti fai scopare una volta e gli dici che ci sei rimasta”
    
    “Che bastardo, vuoi appioppare un figlio tuo a tuo padre!”
    
    “Mamma io vorrei un figlio nostro e vorrei dirlo a tutti ma come ben sai per la legge non si può, perciò questo è l’unico modo”
    
    “Dai amore cavalcami e impregnami, lo voglio anch’io un figlio nostro, ma qui sul letto siamo un po’ stretti”
    
    “Basta fare scendere la troia!” così dicendo diedi una spinta a Paola che cadde dal letto, sempre svenuto, mi girai a baciare il mio amore, poi le dissi;
    
    “Mamma posso entrarti dentro!”
    
    “Non puoi, devi! Se no come lo facciamo nascere un figlio nostro!” 
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