1. La prima vacanza con gli amici...e con anna


    Data: 13/01/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: VoyeurBt, Fonte: Annunci69

    ... tempo era brutto davvero, non c'era la solita confusione sul lungomare, molti ombrelloni erano chiusi. Sembrava una giornata storta di fine stagione. Per un po' rimasi incerto su cosa fare, ma non volevo tornare in villa. Faceva caldo e mi dissi che non sarei morto per un po' di pioggia agostana. Stesi il telo e mi sedetti a guardare il mare livido.
    
    All'improvviso, mentre ero assorto nei pensieri, arrivò proprio lei, Anna, che sorrise e si sedette a fianco a me. Disse che in villa faceva troppo caldo e aveva voglia di godersi gli ultimi giorni di mare. Appena seduta si tolse la maglietta. Aveva un triangolino bianco che esaltava il bruno della sua abbronzatura e conteneva a mala pena un seno si piccolo ma turgido da far apparire anche un po' di pelle bianca. Alla vista di quel seno che normalmente è coperto e nascosto agli occhi di noi ragazzi ebbi un brivido fortissimo. Vedevo neo suoi occhi e nei suoi gesti una complicità che non avevo mai notato e che quasi mi imbarazzava. Seduta accanto a me le nostre gambe si sfioravano mentre facevo di tutto per sfiorarle anche il piede che nella sabbia era vicinissimo al mio.
    
    Cominciò a piovere. Una pioggia estiva, forte, abbondante. Ma l'acqua era calda e la sensazione era piacevole, ancora una volta sapeva di libertà. Lei mi guardò come per dire: cosa facciamo?! Io le dissi che avrebbe smesso presto. Mi sollevai dal mio telo e lo usai per coprirle le spalle. Quel gesto galante la fece arrossire. E mi offrì metà del telo. ...
    ... Io non ci pensai due volte. Eravamo per la prima volta cosi vicini che sentivo il calore del suo corpo raccolto sotto quel telo. Avvertivo che il suo cuore batteva forte, all'unisono con il mio. La spiaggia si era svuotata e la pioggia ci stava inzuppando. Il suo sorriso di denti bianchissimi sotto quei lunghi capelli bagnati erano un invito. Mi feci coraggio e con il dorso della mano iniziai ad accarezzarle delicatamente la coscia. Senti la sua pelle initirizzirsi. Lei spostò un braccio all'indietro come per farmi spazio. Il mio pene intanto gonfiava il boxer. Sentivo la cappella contro la retina del costume quando all'improvviso anche il dorso della sua mano si stava sfregando contro il mio sesso. Il mio pene, se possibile, si gonfió ancora di piu. Con la mano accarezzava su e giu il suo fianco mentre con gli occhi bassi mi fissava le labbra. Mi girai verso di lei e con il petto la spinsi dolcemente sulla spiaggia. Era quasi del tutto steso su di lei quando accolse la mia lingua con la sua. La mia mano destra si infilò sotto quel triangolino e sentì un capezzolo turgido e bagnato dalla pioggia. Con una mano mi afferrò il cazzo passando da sotto il boxer, lo teneva stretto come a dire: ora sei mio. Non vai da nessuna parte. Con l'altra mano corsi a saggiare quelle natiche che per ore avevo ammirato e sognato. Sode come le avevo immaginate. Ci lasciammo andare in un vortice di effusioni spinte e disordinate, senza far caso a qualche occhio indiscreto o alla pioggia che nel ...