1. Il ritorno al 27 (l'ultimo addio..)


    Data: 10/01/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: Bsx_930, Fonte: Annunci69

    ... sistemai il cappello e decisi che quella sera non avrei messo altro.
    
    La serata come sempre iniziò alle 23, quando le porte si aprirono e il dj cominciò a suonare.
    
    Tutto sembrava perfetto, bevevo, ero tornato nella mia culla, nulla poteva andare storto.
    
    “Ciao”. Disse un tizio al banco. Mi voltai e mi trovai davanti un volto conosciuto.
    
    “Ciao, cosa ti porto?”. Chiesi.
    
    “Il tuo bel cazzo nel mio buchetto?”. Disse sorridendo.
    
    “Abbiamo scopato vero?”. Chiesi.
    
    “Mi hai scopato per 4 ore filate in un albergo l'anno scorso”. Disse.
    
    “Marco il chitarrista!”. Dissi allungandomi sul bancone per abbracciarlo.
    
    “Che ci fai qui?”. Continuai.
    
    “Sono qui per incidere il primo disco della banda e ho deciso di fare un salto”.
    
    Parlammo per un po' e gli offrì qualcosa da bere.
    
    Mi salutò dicendo che la proposta era sempre valida e che era sempre al solito albergo.
    
    Si perse per la sala e non lo rividi più.
    
    “Chi era quello?”. Chiese Gabriele entrando dietro al bancone.
    
    “Che ti importa?”. Chiesi.
    
    “Così per sapere, mi sembra bello”.
    
    “E non l'hai visto nudo”. Dissi.
    
    Mi guardò incazzato e uscì dal bancone.
    
    “Maaa c'è qualcosa?”. Chiese Jessica.
    
    “Si c'è che non abbiamo fatto il nostro shot sta sera”. Presi la tequila e versai nei bicchieri.
    
    Buttammo giù come mesi prima e Jessy fece il suo verso da “Blea” dopo il limone.
    
    Musica a palla e alcol che scorreva. Molti dicono che è un lavoro stancante ma per me è una cosa meravigliosa.
    
    Erano le ...
    ... tre del mattino, e quella sera il locale non avrebbe chiuso fino alle sei.
    
    “Clau vieni a sostituirmi vado in bagno”. Dissi mezzo sbronzo a Claudio che si reggeva in piedi appoggiato al muro.
    
    “Mi hanno chiesto più autografi sta sera che da quando ho iniziato”. Disse barcollando fino al lavello del bar.
    
    Mi incamminai verso gli spogliatoi con la testa che girava.
    
    Entrai nello spogliatoio e trovai Gabriele che usciva.
    
    Ci fissammo due secondi negli occhi e, quei suoi ghiacciati occhi celesti mi rapirono.
    
    Chiusi la porta dietro di noi e lo presi tra le braccia baciandolo.
    
    Le sue braccia si avvinghiarono al mio collo e le nostre lingue tornarono a conoscersi dopo mesi.
    
    I cappelli caddero a terra e io lo presi di peso attaccandolo al muro mentre le sue gambe mi avvinghiavano.
    
    Sentivo il suo cazzo duro contro il mio addome.
    
    Mi mancava sentirlo.
    
    Ci buttammo sul divano e i micro slip bianchi saltarono più veloci di un elastico.
    
    Gabriele si distese sul divano allargando le gambe e mostrandomi il suo culetto sodo, tondo e roseo, con dei piccoli peli biondi che sparivano alla luce.
    
    Mi abbassai e comincia a leccare quel buchetto.
    
    Ogni volta che passavo il piercing della mia lingua sulla sua entrata gemeva.
    
    Cominciai ad entrare piano con un dito, poi due, fino a quattro, quando cominciò a pregarmi di scoparlo.
    
    Mi alzai dalla mia posizione e mi avvicinai al suo collo leccandogli la schiena.
    
    Lo baciai, e mentre le nostre bocche entravano in ...