1. Non farti vedere!


    Data: 07/01/2021, Categorie: Trans Autore: AlterEgoPr, Fonte: Annunci69

    Questa è una storia di trans. Magari penserete anche “finalmente!!!” o magari no. Fatto sta che secondo me vale la pena di essere raccontata.
    
    I fatti risalgono a circa 9 anni fa: era il periodo in cui non dicevo di no a nessuna esperienza per quanto “ai confini della realtà” potesse sembrare.
    
    Ero in chat una pigra sera primaverile inoltrata, ricordo infatti che ero in maniche corte, e contatto una che si diceva trans che lavorava a 1 centinaio di chilometri da casa mia, o meglio, casa dei miei visto che non ho mai vissuto da solo.
    
    Parliamo un po’, scopro che lei fa la vita. Vuole soldi. Tengo a precisare come motivo di orgoglio personale che non ho mai dovuto pagare per avere sesso. Semmai farmi pagare, quello sì, ma è un’altra storia e la leggerete prossimamente. Al massimo ho fatto un paio di ricariche a una amica trans brasiliana che era veramente in difficoltà. Poverina, che vita difficile faceva. Ora penso sia tornata in Brasile; è da un anno e passa che non la sento.
    
    Comunque faccio presente a questa professionista che non ho bisogno di pagare per fare sesso e lei mi chiede “perché? Che hai?”. Ci trasferiamo virtualmente su msn e ci mettiamo in cam.
    
    Lei è molto figa, pare una genetica, un po’ in carne forse ma lineamenti molto femminili. Frutto probabilmente di diversi interventi estetici ma poco importa. Mi guarda e dice “Carino, ma un bel faccino non basta per venire da me”.
    
    Io ero eccitato e mi stavo masturbando. È una cosa che ho sempre fatto ...
    ... molto spesso. Amo ricordare a me stesso il famoso aforisma di Woody Allen: “non condannate la masturbazione. È fare del sesso con qualcuno che stimate veramente.” Decido così di alzarmi dalla sedia e di mettere in bella mostra il mio uccello. Lei lo osserva e, da professionista navigata, mi chiede “mettiti di profilo”. Eseguo per qualche secondo il suo ordine e le parole seguenti sono state il suo indirizzo e la domanda “quanto ci metti a venire da me?”. Controllo su un sito di mappe on line dato che all’epoca non avevo il navigatore né in macchina né sul cellulare e le dico che in 1 oretta sarei stato da lei. “Parti subito che poi ho dei clienti”. Così parto al volo, neanche mi metto le mutande: infilo i pantaloni, metto un paio di scarpe e vado con l’uccello che già premeva contro il freddo acciaio della zip.
    
    Arrivo puntuale, non senza essermi comunque perso una volta e la chiamo al cellulare. Mai, e dico mai, partire per nessun appuntamento senza cellulare, date retta allo zio Mark. Mi risponde, mi indica il cancelletto da cui entrare e sono in bellissimo residence con piscina e giardino curatissimo. “Deve prendere bene per permettersi un appartamento qui”. A quel punto mi nascono fin dei dubbi sul fatto che abbia capito veramente che io non avrei pagato nulla per scopare. “Mal che vada prendo e scappo a gambe levate con i vestiti in mano”.
    
    Salgo al piano che mi indica e come nella miglior tradizione degli incontri con transessuali e travestiti trovo la sua porta di casa ...
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