1. Un week end scopereccio.


    Data: 28/09/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: Gabrihole, Fonte: RaccontiMilu

    ... delusione era compensata dalla sua bella presenza, molto meglio dal vivo che in foto.
    
    Mi offrì di usare la sua doccia per darmi una rinfrescata e accettai, mi aspettavo che volesse farla con me e invece niente, forse non gli piacevo?
    
    Mi rivestii ancora in bagno dopo essermi lavato ed lo raggiunsi in salotto, era seduto sul divano mentre col telecomando in mano faceva zapping, mi guardò e mi disse: “ti sei rivestito? mi aspettavo uscissi nudo, ma dov’&egrave la porcellina che corteggiavo per email?”.
    
    Io mi sedetti vicino a lui e gli risposi che avevo avuto l’impressione di non piacergli, lui rispose: “tutt’altro, ma sono un po’ imbarazzato, &egrave la prima volta che mi porto a casa qualcuno conosciuto in chat, mi aspettavo che tu uscissi nudo o che facessi battute per istigarmi a provarci con te”.
    
    Appoggiai la schiena allo schienale del divano e assunsi una posizione rilassata, gli dissi che anch’io mi aspettavo che mi facesse la corte e che l’imbarazzo era anche mio, poi mi venne un’idea e gliela proposi:
    
    “facciamo così”, dissi “non mettiamoci fretta, abbiamo tutto il week end, pranziamo poi ci mettiamo tutti e due nudi, quando vuoi, quando te la senti, senza dir nulla ne chiedere il permesso mi salti addosso, ti prometto che ci starò”.
    
    L’idea gli piaceva e io non vedevo l’ora del dopo pranzo, avevo visto il suo cazzo in foto ed era veramente di dimensioni notevoli.
    
    Ci alzammo per preparare da mangiare, lui stava cucinando e io apparecchiando, stavo ...
    ... mettendo i bicchieri in tavola quando mi sentii afferrare da dietro, mi spinse col suo bacino contro il tavolo, mi mise una mano sul collo e mi fece piegare in avanti, io non opposi resistenza e lui cominciò a strofinare il suo bacino contro il mio culo, i vestiti li separavano ma lo sentivo già gonfio e duro.
    
    Poi mi ordinò: “abbassati i pantaloni e le mutande se hai il coraggio”
    
    Io non me lo feci ripetere, alzai il busto un attimo per slacciarmi la cintura, sbottonarmi i jeans ed abbassarli fino a metà coscia poi mi ripiegai in avanti sul tavolo come mi aveva fatto mettere lui prima, lui sempre stando appoggiato a me aprì il frigo che era abbastanza vicino, allungò la mano e prese il burro, ne staccò un pezzo con le dita dal panetto e iniziò a spalmarmelo sul buco senza troppi complimenti. Una volta che mi ebbe unto per bene appoggiò la sua cappella al mio ano e lo spinse dentro deciso, in un colpo solo. Io feci un urlo e lui si fermò dentro, con voce preoccupata mi disse: “scusa, ho rovinato tutto, ti ho fatto male?” e io: “no no, dagli solo il tempo di abituarsi, &egrave collaudato, non ti preoccupare, ma stai fermo li un attimo finché mi rilasso”.
    
    I jeans abbassati fino a metà coscia mi impedivano di allargare le gambe e questo faceva sembrare il suo cazzo ancora più grosso di quanto in realtà non fosse, quando il sottile dolore della sua penetrazione irruenta si dissolse gli dissi che ero pronto e cominciò a stantuffarmi lentamente.
    
    Mi fece notare che non aveva ...
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