1. Terapia di coppia (3)


    Data: 22/12/2020, Categorie: Tradimenti Autore: Stefano60, Fonte: EroticiRacconti

    ... e io ne fui lusingata e contenta: era di certo l’uomo più bello e interessante che mi fosse mai capitato.
    
    Già dal secondo giorno Massimo, questo il suo nome, mi fece capire che mi voleva, sessualmente, intendo. Ero senz’altro disponibile, ma lì, in vacanza era impossibile. Lui era con moglie e figlia piccola, noi eravamo in un gruppo di 10 persone in albergo con stanze adiacenti, troppo rischioso.
    
    Propose di far conoscere sua moglie a Roberto: “Hai visto mai che si piacciano?”.
    
    Ma non andò così. Ci incontrammo per un aperitivo la sera del terzo giorno ma non scattò alcuna scintilla. La moglie, tedesca come me, non era brutta ma era piccola di statura e un po’ insignificante di aspetto. Capii che a mio marito non interessava minimamente.
    
    Mi disse che dovevamo incontrarci a Roma, sarebbe venuto apposta; per lavoro doveva ogni tanto spostarsi da Pisa, dove viveva. Rimaneva l’ostacolo Roberto. Mi disse di proporgli un rapporto a tre che per la maggior parte degli uomini è un richiamo irresistibile. “Ma solo dopo che noi due ci siamo conosciuti meglio!” aggiunse. Io al momento volevo solamente farmi scopare da lui, ma se fosse stato necessario farlo in tre non mi avrebbe dato fastidio. In fondo avevo già sperimentato qualcosa di simile, anche se eravamo due ragazze e un uomo, ai tempi del liceo, con il mio dentista e la mia migliore amica.
    
    Cominciai a circuire Roberto fino a convincerlo a concedermi almeno un rapporto con Massimo. Sapevo che lui era voyeur e magari ...
    ... aveva anche tendenze un po’ cuckold.
    
    Infatti, funzionò. Ma a patto che il rapporto a tre rimanesse in agenda. Anzi mi mise a disposizione per un pomeriggio la casa dei suoi genitori che erano in viaggio, incredibile. Disse che era meglio che un albergo a ore.
    
    La prima volta con Massimo non fu come mi aspettavo. Ebbe forti difficoltà ad avere un’erezione, per la troppa emozione disse, scusandosi. Lo aiutai con la bocca e riuscii a farlo venire, alla fine. Ma ciò, invece di farmi cambiare idea, me lo fece desiderare ancora di più.
    
    Decidemmo di rivedersi all’oscuro di Roberto, comunicando solo via telefoni pubblici per accordi. Quando tornò a Roma ci incontrammo in un albergo e fu meraviglioso, come lo avevo sognato fin dall’inizio. Oltre al sesso mi piaceva lui come persona, intelligente e recettivo, con lui potevo parlare di tutto fra un rapporto e l’altro.
    
    La storia durò quasi sei mesi, con l’aiuto indispensabile di due mie amiche e compagne di università che si resero complici: incontri inventati a Bracciano o a Grosseto, dove abitavano, per preparare gli esami. Forse senza telefoni cellulari si viveva meglio, almeno per gli amanti clandestini.
    
    Non ricordo se le ho detto che quando rimasi incinta abbandonai Veterinaria a Perugia, iscrivendomi poi a Biologia a Roma, l’unica facoltà in cui mi vennero riconosciuti quasi tutti gli esami dati fra il 78 e l’80. Frequentavo quindi un laboratorio al Regina Elena quale tirocinio ed ero lì tutti i giorni fino alle 15, ...