1. C’è un amore più forte di quello di un figlio per una madre ?


    Data: 22/12/2020, Categorie: Incesti Autore: Dorian, Fonte: RaccontiMilu

    Stava disteso sul divano completamente nudo, in una gelida sera d’inverno, con il riscaldamento a 24 gradi. Si stava masturbando blandamente poiché lei sarebbe arrivata a momenti e non voleva farla attendere: sapeva che le piaceva farlo poco dopo essere tornata dal lavoro. Di lì a qualche minuto sentì la chiave girare nella toppa; lei entrò e si diresse subito verso la camera da letto, senza salutarlo, ad appoggiare il soprabito e spogliarsi, come faceva sempre. Poco dopo venne in salotto, gridando un allegro ‘Ciao’ mentre percorreva il corridoio, e quando lo vide ebbe un tuffo al cuore: ancora non si era abituata alla bellezza classica di quel corpo, che sembrava essere stato modellato dalle mani di Policleto. Stava ancora ammirandolo estasiata e piena di desiderio quando lui si alzò e, presala per i fianchi, iniziò a baciarla voluttuosamente. Lei si abbandonò a quel bacio carico di desiderio, stringendolo forte a sé, e altrettanto fece lui. Poi quel passionale intrigo di lingue si sciolse e lei si mise lentamente in ginocchio. Preso il suo fallo con la mano destra, se lo infilò in bocca e iniziò una lussuriosa fellatio, i cui movimenti venivano accompagnati dalle mani di lui che spingevano dietro la sua nuca, delicatamente ma con forza. Quando si staccò, lo prese per mano e lo condusse in camera, dove si mise a terra carponi, con le gambe leggermente aperte, mettendo in mostra la sua vagina pronta a riceverlo. Lui si mise in ginocchio e la penetrò, col pene ancora lucido ...
    ... di saliva; con l’aumentare dell’intensità del ritmo di lui andavano aumentando anche i gemiti di lei, finchè non prese a gridare. A quel punto lui estrasse il suo cazzo da lei, portò la bocca al suo buco del culo e iniziò a leccarlo con piacere estremo, mentre le infilava nella figa fradicia due dita. A quel punto si rialzò, infilò il suo potente cazzo nel culo di lei e iniziò a fotterla con forza. Poi, per lubrificare meglio il suo ano sfondato e per darle il trattamento da troia che lei adorava ricevere e lui adorava offrirle, sfilò leggermente il cazzo e iniziò a pisciare, pronunciando le prime parole di quella che sarebbe stata una lunga notte di sesso: ‘Senti com’è caldo, puttana.’
    
    Francesco viveva una brutta situazione familiare nella primavera di quell’anno. Suo padre Umberto se n’era andato di casa in Aprile e sua madre Sveva sembrava essere afflitta da un dolore insanabile. Capitava spesso che la sera lei si andasse a coricare nel suo letto a due piazze ormai semi vuoto e iniziasse a piangere in preda alla sofferenza; allora Francesco, sentendola, andava da lei ad abbracciarla e consolarla. Aveva smesso di uscire con gli amici e di fare qualsiasi attività per starle vicino. Aveva 19 anni, e sua madre esattamente il doppio, cosicché erano piuttosto vicini e potevano aiutarsi a vicenda. Capitò verso la metà di maggio che un sabato sera sua madre fosse particolarmente sconfortata, e come di consuetudine lui andò nella sua camera per consolarla, e si addormentò nel ...
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