1. Turbamenti incondizionati


    Data: 16/12/2020, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... effetti ci vedemmo di nascosto frequentandoci per svariati mesi, lui aveva utilizzato un appartamento in affitto unicamente per i nostri appassionati incontri. La sera mi recavo lì e lo aspettavo. Una sera avevo messo un completino nuovo, mi ero collocata sul canap&egrave con indosso soltanto il perizoma nero e un reggiseno, che metteva in risalto le mie forme già splendide. Quando sentii la porta aprirsi lo accolsi con un bacio e non gli permisi d’accendere la luce, la radio suonava con un volume basso, essendo stata sintonizzata su d’una stazione di canzoni d’amore. Io lo spogliai e ci mettemmo a ballare completamente nudi al buio nel mezzo della stanza. Il nostro era un ballo molto sensuale, i nostri corpi si sfioravano e si cercavano, le sue mani m’accarezzavano dappertutto e la sua lingua mi scendeva fino in gola. Mi piaceva mordergli le labbra e accarezzargli il cazzo eretto, ma dalla pelle molto morbida e liscia. Fabrizio era sempre stato un po’ brutale e dispotico, giacché in vari incontri mi restavano addosso impressi i segni d’un animale feroce che si stava cibando del mio corpo. Lui adorava graffiarmi e mordermi, il giorno seguente io mi compiacevo osservando quei lividi allo specchio, segno delle sua passione incontenibile e ingovernabile.
    
    Mi sollevò e m’adagiò sul vecchio pianoforte scordato, aprii le gambe e accolsi il suo cazzo pulsante nella mia pelosissima caverna umida e nera. Fabrizio mi penetrò per qualche minuto, poi ci spostammo in un’altra stanza, ...
    ... mentre in tutta la casa risuonava quella canzone che a me piaceva tanto, ma di cui non ricordo il titolo. Eravamo ancora al buio, là accanto c’era un sofà dove Massimo si distese, m’agguantò la testa tra le mani e spinse la mia bocca fino a prendere in bocca il suo cazzo voglioso di sesso, io glielo succhiai come mai avevo fatto finora, perché riusciva ad arrivarmi verosimilmente fino alla gola, mentre lo sentivo pulsare e gocciolare. In verità mi piaceva giocarci, lui doveva patire e spasimare il più possibile, io non potevo lasciarlo sborrare così in poco tempo, altrimenti sarebbe finito tutto troppo presto. Maliziosamente mi staccai da quel cazzo e iniziai a mordicchiargli i fianchi, perché non era giusto che solamente io riportassi come ricordo gli sfregi di quell’appuntamento.
    
    Io vedevo che lui non ce la faceva più, tuttavia mi dilettava e mi rallegrava scrutare quella smorfia di dolenza sul suo viso, Fabrizio mi prese con forza e mi collocò nella postura della pecorina, in seguito poggiai le mani sullo schienale del sofà e mi penetrò da dietro. Bastarono poche spinte per fargli raggiungere l’orgasmo, perché emise un grido compiaciuto e si staccò a rilento sborrandomi addosso sulla fica e sulle chiappe la sua densa e appiccicosa esuberanza. Ci rivestimmo in fretta, dandoci appuntamento al giorno dopo, e a quello dopo ancora.
    
    La nostra partecipazione e il nostro sentimento erano adesso diventati più forti e nerboruti delle incognite, più aitanti e formidabili delle ...