1. Quando si dice "affrontare la situazione di petto"


    Data: 11/12/2020, Categorie: Lesbo Autore: LilyLuna87, Fonte: EroticiRacconti

    ... marchiati.
    
    Il tuo gemito intona la mia melodia preferita: il godimento misto al dolore.
    
    Mi stacco dal tuo collo per ammirare il segno violaceo circondato dai miei denti.
    
    Si, mi soddisfa.
    
    Ti spingo contro il lavandino, le mie mani scendono a toccarti le natiche. Le afferro saldamente aprendole.
    
    Dio che culo divino che hai.
    
    Ti infilo una mano nei jeans per cercare la strada verso tua figa bollente ma i pantaloni sono così aderenti che mi rendono difficile ogni movimento.
    
    Le tue mani cercano il mio corpo tirando la stoffa del vestito ma no, non c’è tempo per questo... ho appena raggiunto il tuo centro umido.
    
    Con uno strattone ti allontano quel poco che basta per slacciare il bottone del jeans che cela prigioniera la tua intimità.
    
    Ammaliata dal tuo odore ti alzo sul lavandino. Sai cosa sto per fare. Ci giriamo intorno da mesi ormai. Percorro la strada che dalla tua bocca lucida mi conduce al tuo antro bollente. Le tue mani prima ancorate al lavello sono ora nei miei capelli. Lascio entrare la punta della lingua, ti assaggio con curiosità. La furia di poco fa viene placata dai tuoi sospiri. Mi dedico al tuo piacere, ti ascolto e gioisco vedendoti godere della mia bocca. Le tue labbra rosa e gonfie sono già intrise di umori. Mi nutro del tuo nettare dolce che mi ubriaca lentamente.
    
    I sospiri sommessi si trasformano in gemiti quando mi concentro sul tuo clitoride. Le unghie affondano nel mio braccio ancorato al tuo seno. La tua schiena si inarca ...
    ... offrendomi deliziosamente il tuo fiore. Mormori il mio nome... voglio sentirti di più.
    
    Continuo a coccolare quella piccola magica protuberanza, i tuoi umori mi ricoprono ormai fino al mento.
    
    Ti penetro con due dita, esploro il tuo centro che danza ritmicamente sotto i miei colpi.
    
    Ormai stai urlando senza ritegno, sei vicina, lo sento.
    
    Aumento l'intensità della mia intrusione. Penso che probabilmente le tue unghie avranno scavato dei solchi nel mio braccio ma non mi interessa. Mi godo la sensazione del tuo seno piccolo e fremente sotto la mia mano, lo afferro, lo stringo con forza e poi eccolo. Un urlo più forte e lungo, una scarica elettrica che percorre ogni cellula del tuo corpo. Il tuo ventre si contrae, le gambe tremano, la tua bocca umida boccheggia in cerca di aria ma non ti do pace, non ancora. Voglio farti capire cosa significa godere veramente, voglio punirti. Punirti per la tua sfacciata provocazione di questi ultimi mesi. Punirti per aver dubitato della nostra chimica evidente sin dal primo giorno.
    
    Lecco con dedizione ogni parte della tua femminilità pura, i tuoi gridi acuti si trasformano in supplica. Trema la tua schiena sotto i miei affondi, trema il respiro davanti al secondo orgasmo. Senza preavviso decido di scoparti il culo. Affondo nella tua tenera carne centimetro dopo centimetro. Sono estasiata dal tuo urlo sorpreso, come dicevo poco fa, adoro questa melodia.
    
    La tua resa ora è totale. Il tuo clitoride gonfio è prigioniero dalla mia lingua, il ...