1. Ora et labora


    Data: 12/01/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Trans Tabù Autore: Maulahaie, Fonte: xHamster

    ... capezzoli, morbidi e sostanziosi. Un attento osservatore avrebbe poi notato un sederino , alto, sodo e corposo, che terminava con due belle natiche fra cui faceva capolino il piccolo sfintere, del quale ancora ignoravo le proprietà carnali. Ne andavo proprio fiera e, con gli anni, posso dire di averlo conservato ad oggi (quasi) intatto.
    
    Il tempo volò presto e, terminata la doccia mi ripresentai dalla Madre Superiora che, col suo fare spedito, quasi indifferente, mi ordinò di raggiungere la cella e restarvi a pregare. S'era già fatta sera inoltrata, i corridoi non erano esattamente il luogo più accogliente che una novizia potesse aspettarsi – per questo affrettai il passo. Tuttavia degli strani rumori, che percepii come gemiti, distolsero la volontà di rifugiarmi nella mia cella e mi fecero arretrare di qualche passo. Quegli suoni parevano provenire da una delle porte leggermente appartate che davano sul corridoio affianco...la porta era socchiusa, una flebile luce percorreva il pavimento. Mi avvicinai per sincerarmi di cosa stesse avvenendo all'interno, non mi bastava origliare, cosí volli sbirciare per soddisfare con pienezza la mia curiosità.
    
    Quello che vidi mi fulminò, rimasi tanto incantata dallo spettacolo che si prostrava dinanzi ai miei occhi che, a distanza di tanti anni, esso rieccheggia ancora con inaudita prorompenza: in quella stanza, a dispetto della santità e della purezza di quel convento, si stava consumando un'orgia. Due abiti da suora erano ...
    ... appoggiati su una sedia, con un terzo vestito affianco, che mi sembrò un saio. Morbosamente rivolsi lo sguardo a sinistra, là dove i gemiti si facevano più intensi. Un lungo ed intenso brivido si impossessò del mio corpo, soffermandosi perfidamente fra le gambe; ansimai, quasi con timore, mettendomi una mano sulla bocca, per non farmi sentire. Lo sfrenato terzetto era in procinto di accoppiarsi.
    
    Come ho scritto poc'anzi, a quella danza convulsa e ammaliante, partecipavano due femmine e un maschio. Non potei riconoscere nessuno sul momento, perché le due donne, con indosso solo delle calze parigine nere, erano in posizione supina sul letto, con i culi rivolti verso di me ed i loro ani in bella vista. Rimasi interdetta da qualcosa che allora mi parve essere un dettaglio insignificante: se poco sotto l'ano di una delle monache facevano capolino le labbra esteriori della fica, contornata da poca peluria ben accorciata, la sua vicina mostrava nello stesso posto un lembo di pelle rigonfia, di origine misteriosa.
    
    La mano destra intanto mi era scivolata d'istinto sotto la tunica. Ero nuda, portavo solo delle calze poco oltre le ginocchia, né reggiseno né mutandine. Non pensavo a nient'altro che a godere di quell'inattesa scenetta. Mi toccai avvertendo che ero diventata tutta un fuoco, cosí inumidii le dita in bocca ed iniziai pian piano a massaggiarmi la fica, proprio come succedeva in casa e con le mie amiche in campagna, quando venivamo meno ai nostri doveri di pastorelle.
    
    Intanto ...
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