1. Ora et labora


    Data: 12/01/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Trans Tabù Autore: Maulahaie, Fonte: xHamster

    Molti anni sono passati dal tempo della mia gioventù ma, ora che sto scrivendo le mie memorie, ritrovo molti ricordi praticamente intatti; non so se ciò sia dovuto all'eccitazione che ancora prepotentemente mi assale quando certi pensieri riaffiorano o se la nostalgia ed il rimorso abbiano deciso di farsi vivi e farmi scontare finalmente i miei peccati.
    
    Tutto quello che qui leggerete è realmente accaduto, non riserverò per me nemmeno i dettagli più scabrosi, trovo che ormai il peso dell'impurità abbia raggiunto il suo culmine. Per questo mi sono decisa a confessarmi a voi.
    
    Dunque, compiuti i sedici anni, per la mia famiglia venne finalmente il momento di completare gli accordi di sostentamento raggiunti precedentemente con le monache di un convento di clausura situato alla falde del Monte Nero. Si era in troppi in casa e bisognava assicurare a tutti i membri del nucleo familiare una vita quantomeno dignitosa. In cambio della loro devozione, dalle suore avrei ricevuto un'educazione e l'insegnamento sui precetti di una vita caritatevole. Finiva il tempo dei sogni, arrivava l'inevitabile vortice della realtà, che avrebbe portato via tutti gli anni migliori, almeno cosi' pensavo e rimpiangevo amaramente il fatto di esser l'ultima nata ed ancor più il fatto di non poter costruire il mio proprio destino. Un destino che, di lí a poco, mi avrebbe riservato sorprese inaspettate, per quanto allora vedessi solo un'esistenza colma di rinunce.
    
    Quel grigio mattino di quarant'anni ...
    ... fa si presentarono, dinnanzi all'uscio, la Madre Superiora accompagnata da due servi, facce poco rassicuranti, completamente in balia degli ordini della religiosa. Non ci furono molti convenevoli, nell'aria regnava un misto di rassegnazione e malinconia, un abbraccio fugace con i genitori ed i fratelli e via verso una nuova vita.
    
    Il tragitto fu abbastanza lungo perchè il convento era isolato, appartato quanto basta per non dare nell'occhio di persone indiscrete. Devo ammettere che mi fece molta impressione all'arrivo. Muri grigio-neri spessi e austeri si innalzavano verso l'alto, qualche piccola fessura che non poteva dirsi finestra, un profondo fossato intorno al convento, una torre per ogni angolo dell'edificio ed un ponte che fungeva da collegamento con la terraferma. Il silenzio che aveva contraddistinto il viaggio continuava ad imperare in quel paesaggio desolato. Scendemmo dalla carrozza, sempre in religiosa quiete e ci dirigemmo verso l'entrata. I servi naturalmente restarono fuori.
    
    Oltrepassato il massiccio portone in legno, mi trovai nell'antico chiostro, un luogo che certamente aveva conosciuto epoche di maggior splendore ma che, nonostante i secoli avessero scalfito il candore delle arcate e dei muri, appariva come un'uscita dalla monotonia della vita monastica: qui l'aria si faceva piú respirabile ed umana, a differenza del cupo grigiore esterno. Ci avvicinammo lentamente alle dimore della Madre Superiora, io camminavo dietro di lei, in segno di rispetto. Le ...
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