1. Come sono diventato l’amante di mia figlia Vanessa – Capitolo 5: Passione sul divano


    Data: 05/12/2020, Categorie: Etero Incesti Autore: Piacereproibito, Fonte: RaccontiMilu

    Una sera, dopo che per qualche giorno la nostra passione si era calmata, lei si siede accanto a me sul divano mentre guardo la TV. Lei è come quella sera sul divano che aveva preceduto la nostra prima unione proibita. Indossa una camicia da notte molto trasparente e delle mutandine in pizzo. Questa volta però non ha il reggiseno sotto ed i suoi seni di marmo con i piccoli capezzoli ben marcati sono ben visibili in trasparenza. Si mette accanto a me con le sue lunghe gambe incrociate sul divano. Le appoggio la mano sulla sua lunga coscia e lascio il mio membro erigersi in libertà sotto il pigiama. Lei fa finta di niente, come se stesse giocando. Faccio scivolare la mano sempre di più verso il suo sesso facendo finta di niente. Con naturalezza, accarezzo la coscia sopra il sottile tessuto, facendo finta di niente. Il mio membro pulsa al piacere di quel contatto intimo con la sua coscia, ed comincia a bagnarsi abbondantemente. La guardo soffermandomi sui seni sodi e sui capezzoli che si intravedono in trasparenza ritti come chiodi e le dico con tono indifferente:
    
    – Ma ti sei messa così apposta per eccitarmi?
    
    – No papà, sono vestita come sempre prima di andare a dormire…
    
    risponde sapendo benissimo che non è vero. Non si sarebbe messa così senza il reggiseno sotto…
    
    – Ah sì? Ma lo sai che mi ecciti anche quando hai molto di più addosso?
    
    Le dico riferendomi a quella sborrata che mi ha fatto fare sui pantaloni di finta pelle, e le accarezzo tutta la coscia, dove la ...
    ... avevo spruzzata tutta…
    
    La sua mano si posa sulla mia fermandola.
    
    – Dai papà, adesso non ho voglia…
    
    Mi dice lei cercando si apparire seriosa e decisa, mentre le sue labbra malcelano un sorriso malizioso.
    
    Allora continuo e le racconto di un fatto vero:
    
    – Lo sai che una volta ho letto in una rubrica su una rivista, di una ragazza che raccontava che un giorno era rimasta a casa da sola col padre, divorziato. Di mattina in cucina si era trovata davanti il padre in pigiama con un’erezione mattutina in pieno e lui le ha strappato la camicia da notte e l’ha violentata…
    
    – Ah sì, e poi?
    
    Chiede lei con civetteria. E’ ormai evidente che lei sta giocando. Così’ le rispondo:
    
    – E poi visto che mi arrapi come un toro, ti violenterei anch’io adesso…
    
    – Ma tu sei il mio torello, non hai bisogno di violentarmi… solo che adesso non ho voglia…
    
    risponde lei maliziosamente. Lei sa che quando mi dice “torello” mi arrapa alle stelle…
    
    – Ah si? Allora adesso ti violento figona, resistimi se riesci….
    
    Le dico giocosamente ma carico di eccitazione, intanto che la distendo sul divano e faccio per mettermi bruscamente su di lei.
    
    Lei sta al gioco e cerca di respingermi, senza fare troppa forza. Mi respinge con le mani sul petto, mentre io mi butto di peso su di lei, e lei gira la faccia per evitare che la baci, eccitandomi ancora di più. Infilo le mani sotto la camicia da notte e raggiungo i suoi seni di marmo, che diventano ancora più turgidi fra i miei palmi. Lei grida ...
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