1. Rivelazioni di primavera


    Data: 10/01/2018, Categorie: Anale Trans Gay / Bisex Autore: Italian_chub, Fonte: xHamster

    ... iniziando a toccarlo con dolcezza. Mi sembrò di rivedere quella vecchia immagine sopracitata… un cazzetto moscio e nero, nerissimo, che prometteva meraviglie. Lei alzò la testa dal mio uccello barzotto e mi chiese, con quel suo tono esotico e profondo, se mi piacesse il cazzo. Non feci neppure in tempo a rispondere che lei, di s**tto, si tirò via gli slip e agì in maniera inattesa. Con una certa decisione mi afferrò la testa con le mani, spingendomela senza pietà contro il suo uccello. In pochi secondi me lo ritrovai in bocca, a pelle, 'costretto' nel vero senso della parola a leccarlo, senza alternative. Era la prima volta che qualcuna si dimostrava coercitiva nel rapporto… Non senza un minimo di apprensione, mi lasciai velocemente andare e presi quel cazzo ancor moscio completamente in bocca. Un retrogusto di sperma, che ormai già conoscevo, mi arrivò alle papille mentre affondavo la testa fra le sue gambe. Dopo poco smise di spingermi, il ritmo che avevo preso era già decisamente sostenuto. Velocemente il 'miracolo' si compì: il promettente cazzetto mi si gonfiò velocemente in bocca, costringendomi a rallentare per… prendere le misure… Ma, ancora, lei non mi diede tempo. Sempre d'imperio, mi mise con le spalle bloccate al volante. Sul momento non capii bene la sua intenzione finché non si mise in ginocchio sul mio sedile ed in pochi attimi mi ritrovai il suo grosso culo spinto sulla faccia.
    
    'Leccami il culo'.
    
    Non amavo, e non amo, affatto l'idea ma ero davvero ...
    ... catturato, in tutti i sensi. Per fortuna la signorina non sembrava aver sottovalutato l'igiene intima…
    
    Quel culo… nero, nerissimo che, come normale, diventava di un bianco irreale intorno all'ano.
    
    Me lo spingeva forte in faccia: ci si sarebbe seduta senza convenevoli se fosse stato possibile.
    
    Leccai… o se leccai… sempre più eccitato e decisamente confuso da quel modo di fare che, per quanto previsto e prevedibile, mi risultava del tutto nuovo.
    
    Non disse molte parole in questo frangente, sembrava piacergli la mia lingua ovunque fra le sue natiche. Ogni tanto, inequivocabilmente, si posizionava per permettermi di accedere meglio anche alle sue palle, che leccai ed ingoiai con avidità.
    
    Infine, dopo un tempo che parve lunghissimo, si girò ancora, tornando ad infilarmi l'uccello, ormai durissimo e di notevoli dimensioni, in bocca. Ecco, di pompini ne avevo già fatti diversi ma… questa era una vera e propria violenza ! Me lo spingeva fino alle tonsille, con colpi potenti ed ogni qual volta provavo ad interrompere la gragnola di spinte pelviche, per i conati provocati inevitabilmente da questi stimoli e per… il soffocamento, lei subito tornava a prendermi stretta la testa fra le mani impedendomi di staccarmi da quell'obelisco. Stupito, mi chiedevo come riuscissi in certi momenti ad ingoiare tutti, proprio tutti, quei centimetri… ma dove li mettevo ?!
    
    Infine si fermò lei, farfugliando qualcosa del tipo che non voleva venire subito. Poi, liberandomi da quella posizione che ...