1. Famiglia = Amore


    Data: 19/11/2020, Categorie: Etero Incesti Autore: incestuoso, Fonte: RaccontiMilu

    ... mandato un sms, mi ha detto di essere carino e gentile e dartene un paio delle mie. Dimmi la verità Titti, due pacchetti alla settimana non ti bastano più vero ? Vieni qua, in braccio al tuo papi, sei cresciuta così in fretta ‘ assomigli alla mamma ogni giorno di più ‘ anche nei vizi ”
    
    Girai attorno alla poltrona e mi sedetti sulle sue ginocchia.
    
    Sapevo bene ormai che effetto facessero a entrambi questi momenti di vicinanza ‘ le coccole non si sapeva mai come potessero finire ‘ questo succedeva ormai da più di tre mesi, con la massima tenerezza e complicità da parte di tutti vivevamo queste situazioni in modo disinibito e molto libero.
    
    Seduta sulle sue gambe lo guardai negli occhi mentre lui mi scostava i lunghi capelli neri e ricci e intanto con l’altra mano mi porgeva il pacchetto di Marlboro aperto.
    
    Quel gesto di accettazione della mia condizione di donna adulta e bisognosa di soddisfare le proprie voglie voleva dire tanto per me.
    
    Allungai due dita e ne presi una sfacciatamente mettendomela subito tra le labbra tumide.
    
    Lui da perfetto gentleman mi porse la fiamma dell’accendino ed io vi tuffai la punta della sigaretta aspirando subito e sentendo la boccata farsi strada nel mio petto con infinito piacere e sollievo; io di solito fumavo sigarette molto più leggere e sentii subito l’effetto della nicotina nel mio corpo.
    
    Mi appoggiai col fianco sul petto di papà, fumando trasognata, gustandomi quei momenti intimi con il massimo del piacere.
    
    Dalla sua ...
    ... posizione, abbassando semplicemente lo sguardo, papi poteva vedere il mio petto premere la sottile stoffa della vestaglietta, i capezzoli rizzarsi a cercare lo strofinio del suo corpo.
    
    Una boccata di Marlboro ne seguì un’altra, sempre più profonde, sempre più goduriose, a soddisfare temporaneamente il bisogno interno di calore e di piacere.
    
    La sigaretta non era finita, era troppo forte per fumarla tutta e i brividi si stavano impossessando del mio corpo così papà la prese e la posò nel portacenere spegnendola.
    
    Potevo alzarmi e tornare in camera mia.
    
    Potevo far finta che fossimo una figlia ed un papà come tanti altri.
    
    Ma non era così.
    
    C’era tanto di più tra di noi, lo sentiva la mia mente e lo sentiva il mio giovane corpo ancora sconvolto dagli ormoni dell’adolescenza appena passata.
    
    Mi accoccolai ancora meglio contro papà, il suo braccio che prima mi cingeva le spalle scese sul fianco tirandomi a sé.
    
    I miei occhi neri catturarono i suoi, la mia bocca si dischiuse lievemente e la mia mano andò sulla sua nuca attirandolo a me mentre il desiderio si faceva struggente.
    
    Le nostre labbra si sfiorarono giocando in un contatto che trasmetteva scariche di pura elettricità ai nostri corpi ‘ piccoli bacetti che da giocosi e sbarazzini diventavano sempre più carichi di promesse sopite ‘ visi che si piegavano e bocche che si aprivano ansimanti ‘ e poi le lingue, a sancire definitivamente la torbida unione, intrecciandosi in un umido abbraccio ‘
    
    Sapevo bene che ...