1. Mirko. L’emozione di una notte a ritmo di musica.


    Data: 27/10/2020, Categorie: Cuckold Etero Sensazioni Autore: Fogly9, Fonte: RaccontiMilu

    ... Mirko salì più su fino ai seni con le braccia e iniziò a palparmi con tutta la tranquillità di questo mondo. Le sue labbra carnose su cui avevo sempre fantasticato si avvicinarono al mio collo e iniziarono a baciarlo senza sosta, salendo fino al lobo dell’orecchio, per poi tornare giù, con dei colpi di lingua, lasciandomi dei brividi passionali. i capezzoli spingevano da sotto il vestito e sentivo già la figa liquefarsi piano piano. La gente non vedeva. Erano tutti presi a bere senza sosta o a ballare. Le sue mani iniziarono a muoversi sicure sulla scollatura del mio vestito, per poi scendere e palparmi il culo per bene. La sua patta bollente era lì che spingeva e io, in preda al panico, mi lasciai andare e arretrai, per sentirmi appresso quel cazzone notevole che si ritrovava.
    
    “Guardalo, il santarello…” Esclamai impertinente.
    
    “Nessuno ha mai detto che io sono un santo” E detto questo mi fece girare, le sue labbra si avventarono sulle mie e ci divorammo senza sosta, le sue mani ancora sul mio seno, a stringerlo passionalmente e un gioco di lingue senza sosta che voleva durare a lungo.
    
    La sua lingua si spostava sul mio collo, ancora una volta, per poi tornare a contatto con la mia in quel bacio così sensuale e passionale.
    
    Decisi di giocare sporco anche io. La mia mano iniziò a percorrere i suoi addominali, coperti da una maglietta a maniche corte, per poi muoversi lentamente intorno a quel cazzo abnorme da sopra i pantaloni. Poi finalmente, si calò dolcemente nei ...
    ... suoi boxer e iniziai ad accarezzare con foga il suo cazzo grosso, pulsante e già perfettamente eretto, scappellandolo dolcemente, per poi scendere fino a sotto i testicoli e ritornare su, sensuale. I primi appelli di liquido seminale grondavano, la mia mano si inumidì. Pensai. Tutto ciò con tutta la folla di ubriaconi e aspiranti ballerini attorno e la luce fioca che sbucava qua e la, ma mai ci illuminava.
    
    Sentivo la mia figa pulsare, bagnata come non mai, e i lievi gemiti di Mirko mi facevano eccitare ancora di più. Quanto avrei voluto succhiarglielo, quel cazzo, in quel momento. Ah, se non ci fosse stata la folla…
    
    Finì l’ennesima canzone. Il brusio continuava ad esserci e la mia mano scivolò lentamente fuori dai suoi boxer, abbandonando quel pezzo di carne bollente con tristezza.
    
    “E se qualcuno mi avesse vista?” Pensai. “E se domani diventerò lo zimbello della scuola? Ma si, tanto il prossimo anno sono fuori da ‘sto buco di merda, fanculo. Godiamoci questo momento, che poi non torna più.”
    
    Incominciò una nuova canzone, questa volta house.
    
    “Fammi giocare tu, adesso.”
    
    Mirko si guardò intorno. Il tunz tunz delle casse rimbombava in quella sala. Il caldo attaccava feroce, le gocce di sudore grondavano dai visi di quella gentaglia che ci circondava, così occupata a bere, a ruttare, a insultarsi, a ballare, e i loro occhi lucidi dall’euforia.
    
    Avvicinò la sua mano al mio corpo bollente, mi prese per i fianchi, le sue mani così belle.
    
    Il suo respiro ansimante ...