1. La povera zia


    Data: 27/10/2020, Categorie: Etero Incesti Autore: Paolino99, Fonte: RaccontiMilu

    ... eravamo soli quindi non c’era possibilità di uscire da quel disastro ormonale.
    
    La forza invisibile che poco fa mi aveva fatto parlare adesso taceva e quindi balbettai qualcosa del tipo ‘beh ‘ io… ‘ e cercai di allontanarmi da Federica ma lei che ancora mi abbracciava non sembrava di quell’idea perché mi trattenne e ancora sorridendo mi sussurrò: ‘ Non ti dispiacere, a me fa piacere che ancora attraggo qualcuno…’
    
    E quindi mi fermai ma non sapevo ancora come comportarmi, era eticamente e moralmente sbagliato quello che mi stava accadendo; avevo una voglia pazzesca di tirarmi fuori il cazzo ormai grondante di umori dalle mutande, di metterlo in mano o meglio in bocca a Federica e di farmelo pulire da lei ma se una parte di me voleva questo a tutti i costi, la piccola parte di me che ancora si ancorava al senso pudico dei normali rapporti familiari tentava a tutti i costi di fermarmi.
    
    Federica mi disse: ‘A sentire dal bozzolo che hai, dovresti avere un gran bel attrezzo lì dentro’ e fu lei che si staccò di pochi centimetri da me, solo per aver lo spazio per permettere a una sua mano di infilarsi tra i nostri corpi e passarmi come ad accarezzare la testa di un cucciolo di animale, la propria mano sul palese rigonfiamento presente nei miei pantaloni.
    
    Mi sentivo sempre più ardere dal desiderio ormai il cazzo mi pulsava come non mai, se avrebbe continuato così l’avrei pregata in ginocchio di prendermelo e farci quello che voleva. Ma ancora non riuscivo a trovare la ...
    ... forza di aprire bocca, avevo la lingua arida.
    
    E ci pensò Federica. Con una mano continuava a strisciarmi la patta dei pantaloni e con l’altra mi attirò a sé la mia testa, verso la sua sua; mi baciò sulle labbra, cercavo di resistere mentre la sua lingua provava a insinuarsi a cercare la mia. Non resistetti e partecipai al quel bacio, le nostre lingue si unirono e le dighe che trattenevano la mia voglia finalmente si ruppero; l’attrassi a me e la baciai profondamente mentre lei con una mano mi accarezzava i capelli e con l’altra cercava irrefrenabilmente di sciogliermi i pantaloni.
    
    Ormai eravamo tutti e due infoiati più che mai, le nostre remore a fermarci erano cadute, non ci sentivamo più come familiari ma come due amanti vogliosi di sesso…
    
    Finalmente mi sgancio i pantaloni e finalmente la mano raggiunse e liberò dalle grinfie della mutande il mio cazzo duro ormai come il marmo; anch’io non persi tempo e mentre con una mano gli palpavo quasi pazzamente il seno con l’altra gli strofinavo il culo sodo attirandola a me. Un brivido mi percorse quando dopo avermi abbassato i vestiti mi afferrò il cazzo e inizio a segarmi freneticamente. Si liberò dalla mia stretta e si chinò realizzando la mia fantasia, iniziò a leccarmi dapprima la cappella ormai violacea mentre con la mani mi massaggiava le palle e poi partì col pompino più stupendo che avessi mai avuto negli ultimi anni. Altro che Chiara…
    
    Se lo spingeva tutto in bocca, si fermava per riprendere fiato, per una passata ...
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